Federico Sacco (Fossano, CN, 5/2/1864 – Torino, 14/10/1948)

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Società Geologica Italiana

a cura di MARCO ROMANO (Sezione di Storia delle Geoscienze)
 
Federico Sacco si laureò in Scienze Naturali nel 1884 presso l'Università di Torino, dove iniziò la sua carriera nel campo della paleontologia sotto la guida del maestro Martino Baretti. Gli studi in ambito paleontologico rappresenteranno la colonna portante della sua produzione scientifica in ambito geologico, con la pubblicazione di oltre sessanta contributi sulla materia. Presso l'ateneo torinese assunse il ruolo di assistente al Museo di zoologia e anatomia comparata dal 1883 al 1886, mentre nel 1886 divenne libero docente in Geologia. Nel 1898 gli venne assegnata la cattedra di geologia presso la Scuola di applicazione per gli ingegneri di Torino, mentre dal 1903 fu direttore del Museo di geologia e mineralogia; nel 1935 fu nominato professore emerito del Politecnico di Torino.

Fu nominato Presidente del Regio comitato geologico nel 1927 mantenendo a lungo tale incarico fino alla sua abolizione nel 1946; i rapporti con l'Ufficio geologico furono però da subito complessi e conflittuali, dal momento che gli venne contestata l'eccessiva velocità con cui completava il rilevamento per la Carta Geologica del Regno alla scala 1:100.000. Nonostante ciò, ricoprì il ruolo di membro del comitato consultivo per la Carta Geologica dal 1946 fino alla sua morte, avvenuta due anni dopo. Fu membro fondatore, insieme a Francesco Porro, della "Commissione per lo studio dei ghiacciai italiani" istituita nel 1895 dal CAI, successivamente ridenominata "Commissione Glaciologica Italiana e nel 1915 "Comitato Glaciologico Italiano", di cui fu anche presidente.

In campo professionale geologico-applicativo curò problemi inerenti il reperimento di materie prime nel contesto delle misure autarchiche prima e durante il fascismo; operò da consulente in Valpadana per la ricerca attiva di idrocarburi; fu consulente per definire i tracciati di numerose linee ferroviarie nel Nord-Ovest e si occupò anche della problematica dell'approvvigionamento di acqua nelle aree urbane ormai in rapida espansione con conseguente aumento del fabbisogno idrico.

Dal punto di vista scientifico, la produzione di Sacco è realmente 'onnivora', con la pubblicazione di oltre 630 contributi in moltissimi campi della Geologia sensu lato, spaziando dalla glaciologia, alla cartografia geologica, alla tassonomia dei molluschi terziari fino a commenti sulla nuova teoria della deriva dei continenti, all'evoluzione della vita sulla Terra e dell'uomo, alla superficie della Luna e di Marte, alla formazione dei pianeti e persino alle origini dell'Universo. Geologo di campagna vecchio stampo, Sacco vantava di aver percorso a piedi sul terreno oltre 22.000 chilometri, facendo osservazioni geologiche e rilevando producendo sostanziali contributi cartografici non solo del territorio italiano ma anche di Istria e Etiopia. Di quest'ultimo paese pubblicò uno schema geologico generale nel periodico "Materie prime d'Italia e dell'Impero" in piena sintonia con la logica autarchica del Fascismo. Nell'ambito della Carta geologica d'Italia diede alle stampe trentanove fogli, dato quantitativo già di per sé caratterizzante il suo contributo di enorme sforzo in campo cartografico e di geologia descrittiva classica.

Tra le molteplici attività e interessi figura anche quello per l'esplorazione speleologica, divenendo anche in tale campo una figura esperta di riferimento, come attestato dal contributo dal titolo "Federico Sacco: un grande geologo che ha iniziato la speleologia in Piemonte", pubblicato dal primo socio onorario della Società Speleologica Italiana Carlo Balbiano D'Aramengo sulla rivista Speleologia (2000).

Tuttavia, l'attività di ricerca centrale di Sacco, sia come numero che qualità dei contributi, è rappresentato dalla geologia e paleontologia del Piemonte, con lavori sul sollevamento alpino-appenninico, e sui molluschi lacustri e terrestri del Piemonte e della Liguria, terminando nel 1890 il sesto volume, rimasto sino ad allora incompleto, dell'opera in cinque volumi di Bellardi. I volumi, con oltre 12.000 illustrazione di fossili, rappresentano ancora una fonte scientifica e iconografica molto importante, tanto più riferendosi a collezioni andate quasi totalmente distrutte dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Parte delle collezioni superstiti, con materiale catalogato e studiato da Bellardi e Sacco, sono oggi conservate presso il Museo di geologia e paleontologia dell'Università di Torino.

Vale la pena sottolineare come Sacco fu tra i primi a comprendere l'importanza della divulgazione scientifica e a veicolarla verso un vasto pubblico, fondando la società Urania nel 1911-1912 e dirigendo i saggi di astronomia popolare. Da membro attivo del Club alpino italiano e geologo alpinista, pubblicò decine di articoli su riviste di scienze naturali, alpinismo ed escursionismo per comunicare le bellezze della geologia ai non addetti ai lavori.

Nel corso della sua produttiva carriera fu membro di diverse accademie sia italiane che straniere, tra cui si menzionano l'Accademia dei Lincei e la Sociéte Géologique de France. Della Società Geologica Italiana fu presidente due volte, la prima nel 1907, organizzando il congresso tra Torino e Courmayeur, e poi nel 1924, tenendo la riunione societaria a Trieste e Fiume, pochi anni dopo l'annessione al Regno d'Italia con il Trattato di Rapallo del 1920.
 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Anonimo (1936) - Sacco, Federico. Enciclopedia Italiana. Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani.
Balbiano D'Aramengo C. (2000). Federico Sacco: un grande geologo che ha iniziato la speleologia in Piemonte. Rivista del Club Alpino Italiano, 12, 65-67.
Cecchini G. (1949) - Notizia biografica: Federico Sacco. Memorie della Società Astronomica Italiana, 20, 87.
Corsi P. (2017) - Sacco, Federico. Dizionario Biografico degli Italiani, 89. Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/federico-sacco_(Dizionario-Biografico)
Gortani M. (1957) - Commemorazione. Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei, Rendiconti, cl. di scienze morali, storiche e filologiche, 22 (2), 226-232.
Nangeroni L.G. (1933) - Le Alpi di Federico Sacco. Una pubblicazione di volgarizzazione scientifica. Milano, 836-844.
Peretti L. (1950) - Federico Sacco. Annuario Politecnico di Torino, Torino, 831-836.
Romano M. (2015) - Tacchi a spillo, capigliature corte alla garconne, continenti alla deriva: Federico Sacco contro tutti. https://www.geoitaliani.it/2015/10/aberrazioni.html.
 

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