A cura di MARCO ROMANO (Sezione di Storia delle Geoscienze)
Nato nel 1908 nel paese di Valdobbiadene da una famiglia di farmacisti che aveva profonde radici nelle città di Venezia e Trento, Piero Leonardi si laureò in Scienze Naturali presso l'Università di Padova nel 1931. La Geologia era già presente nel 'DNA' della famiglia, dal momento che il bisnonno Demetrio Leonardi (1796-1881) era geologo e si interessò in particolare dello studio delle rocce metamorfiche e delle acque minerali, con pubblicazioni nella prima metà del XIX secolo. Presso l'Università di Padova egli iniziò a insegnare materie geologiche e paleontologiche in un primo momento come libero docente, divenendo successivamente assistente e lettore in paleontologia dal 1935 al 1950. Pur restando docente dell'Università di Padova, nel 1949 divenne professore prima straordinario e poi ordinario presso l'Università di Ferrara, dove fondò l'Istituto Geologico con il supporto, all'inizio, di un solo assistente e un singolo custode. Da allora condusse l'Istituto come Direttore fino al 1976, contribuendo alla sua espansione e successiva suddivisione in ben quattro dipartimenti, rappresentando una struttura d'avanguardia nel panorama italiano per lo studio della preistoria e delle Scienze della Terra sensu lato.
Come osservato spesso riguardo ad altri grandi geologi del suo tempo, le linee di ricerca e le pubblicazioni di Leonardi abbracciano molti campi specialistici delle Scienze della Terra (cartografia geologica, geologia strutturale, paleontologia, evoluzione dell'uomo, stratigrafia, ricostruzioni paleoambientali, vulcanismo) e spaziando anche oltre (archeologia, preistoria, paleoantropologia, geologia planetaria). Nel campo della paleontologia dei vertebrati Leonardi si dedicò a ricerche su pesci, mosasauri, coccodrillomorfi, anfibi, presunti protorosauri e mammiferi cenozoici e quaternari. Numerosi sono anche gli studi sugli invertebrati Permo-Triassici delle Dolomiti, in larga parte concentrati su brachiopodi e altri molluschi, e gli studi paleobotanici dedicati alle piante permiane. Negli anni '70 del secolo scorso fu lui stesso ad ispirare e promuovere il gruppo di ricerca icnologico formato dal figlio Giuseppe, Umberto Nicosia, Maria Alessandra Conti e Nino Mariotti (al tempo ancora studenti della Sapienza), fondando essenzialmente la scuola di paleoicnologia dei vertebrati in Italia.
I suoi studi come geologo di terreno si concentrarono essenzialmente nella regione dolomitica, dove produsse non meno di venti carte geologiche dell'area; lavoro che culminò nel 1967 con la pubblicazione generale della geologia delle Dolomiti in tre volumi con titolo "Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave".
Leonardi fu anche uno dei primi geologi italiani a dedicare parte della sua ricerca alla riscoperta delle radici identitarie della comunità geologica italiana, aprendo una via sulla storia delle Scienze della Terra di cui in seguito avrebbe ampliato l'esplorazione Bruno Accordi. Redasse biografie di naturalisti celebri e diverse commemorazioni di protagonisti italiani (e non solo) della Geologia. Tra i personaggi trattati si menzionano Giovanni Arduino, Alberto Fortis, Déodat de Dolomieu, i protagonisti dell'alpinismo geologico ottocentesco, Charles Darwin, Pierre Teilhard de Chardin, Giorgio Dal Piaz, Silvio Vardabasso, Angelo Pasa e Carlo D'Ambrosi.
A partire dalla fine degli anni '60 del secolo scorso, tuttavia, i suoi interessi varcarono anche i confini del Pianeta Terra, una nuova avventura iniziata con un'intervista ai media italiani sulle prime spedizioni americane e russe sulla Luna. A questa seguirono diverse pubblicazioni e contributi alla geologia e geomorfologia di corpi del sistema solare, prima concentrati sul nostro satellite e successivamente anche su Marte, Mercurio, Venere e sui satelliti di Giove e Saturno, proponendo un confronto con la morfologia terrestre. In questi contributi Leonardi pose particolare interesse allo studio dei crateri, sottolineando come non tutti fossero riferibili alla caduta di meteoriti, con diversi episodi vulcanici che sembravano ricorrenti. Pose inoltre l'attenzione su particolari strutture a canali e meandriformi osservabili sia sulla Luna che su Marte, che potevano ricordare delle possibili strutture sedimentarie. Tra questi lavori, il trattato del 1971 "Vulcani e bolidi sulla Luna e su Marte" venne tradotto anche in lingua inglese e pubblicato nel 1976 da Elsevier, garantendogli una diffusione internazionale.
Nel complesso la produzione scientifica di Leonardi consta di oltre 500 pubblicazioni che comprendono singoli articoli, memorie, abstract, monografie e numerosi libri anche a carattere didattico e divulgativo. Il riconoscimento a questi enormi sforzi profusi nell'avanzamento e diffusione delle discipline geologiche sensu lato è dimostrato dai numerosi premi e onorificenze a lui conferiti: Premio Omboni dell'Università di Padova; premio della Società Italiana per il Progresso delle Scienze; premio Molon della Società Geologica Italiana; Premio Nazionale dell'Accademia dei Lincei; medaglia d'oro come "Benemerito della Cultura, della Scuola e delle Arti" conferito dalla Repubblica italiana. Nel 1985, dopo il suo pensionamento, l'Università di Ferrara ha voluto dedicargli un volume in onore.
Leonardi si distinse anche per dedizione alla didattica, producendo un trattato di geologia generale utilizzato da generazioni di studenti in tutta Italia tra la fine degli anni '60 e inizi anni '70.
Oltre la vasta produzione scientifica e il grande impegno come didatta, Leonardi nel corso della sua carriera si è speso molto anche in ruoli organizzativi e dirigenziali, rivestendo cariche importanti nell'ambito delle Scienze della Terra italiane. In particolare, è stato Presidente della Società Geologica Italiana (1954-1955), Presidente dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protoistoria (1955-1958), Presidente dell'Accademia delle Scienze di Ferrara (1965-1968), Vicepresidente dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana, Vicepresidente della International Association of Planetology, Direttore dell'Istituto Ferrarese di Paleontologia Umana. Fu inoltre membro (permanente) dell'Accademia Nazionale dei Lincei, del Permanent Council of the Union Internationale de Sciences Préhistoriques et Protohistoriques, e del Consiglio di amministrazione del Museo di Storia Naturale di Venezia. Il suo interesse e attaccamento per radici familiari a Venezia lo portò inoltre a svolgere ruoli politici e amministrativi nella città dove fu consigliere comunale (1946-1956) e portavoce delle belle arti (1952-1955) e per giardini ed edifici (1955-1956). Inoltre, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu il fondatore e presidente dal 1946 al 1964 dell'opera di carità "Beato Pietro Acoronato" a Venezia, Mestre e Padova.
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Broglio A. (1998-1999) - Commemorazione di Piero Leonardi. Atti dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, Tomo 157, Parte Generale e Atti Ufficiali, Venezia.
Cavada E. (2014) - Tracce di uomini nella storia. Piero Leonardi geologo e paleontologo, in Cavalese. Litotipografia Alcione, Lavis, 43-44.
Leonardi G., & Sarjeant W. A. (2000). Piero Leonardi (1908–1998). Ichnos, 71, 63-87.
Leonardi P. (1967). Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave. Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Giunta Provinciale di Trento, 3 volumi, 1019 pp.
Leonardi P. (1971) - Vulcani e bolidi sulla Luna e su Marte. Vallagarina, Calliano, 435 pp.
Malaroda R. (1999). Piero Leonardi. Rendiconti Suppl. dell'Accademia dei Lincei", s. IX, X, fasc. 1, 21-43.
Università di Ferrara (1985) - Scritti in onore di Piero Leonardi. Università degli Studi di Ferrara, Ferrara, 253 pp.