Nato a Bari il 2 aprile 1930, conclude gli studi classici nel 1950. Frequenta presso l'Università di Bari il biennio propedeutico di Ingegneria. Nel 1954 si iscrive al corso di laurea in Scienze Naturali conseguendo a voto pieno il diploma di Laurea nel 1959 discutendo una tesi dal titolo: "Rilevamento geologico della tavoletta Pignola (Foglio 199 Potenza I SO)", relatore Francesco Scarsella.
Nello stesso anno inizia la carriera universitaria nell'Ateneo barese come assistente straordinario alla cattedra di Geologia e poi assistente ordinario, professore incaricato, professore stabilizzato, aiuto, infine professore ordinario nel 1980 assumendo la titolarità didattica in Geologia del corso di laurea in Scienze Naturali e, protempore, la nomina a coordinatore, nonché l'incarico della stessa disciplina al corso di laurea in Scienze Ambientali presso l'Università del Salento (Lecce).
La produzione scientifica ricalca cronologicamente la sua pluridisciplinare attività di ricerca e spazia dalla stratigrafia alla tettonica e alla geomorfologia.
La sua attività scientifica è incentrata sullo studio stratigrafico e tettonico delle unità affioranti in Appennino Meridionale, fondandosi su una solida base di terreno. L'attività di ricerca è infatti svolta essenzialmente nel campo del rilevamento sul terreno: dapprima nel contesto dell'aggiornamento della Carta Geologica d'Italia ("Legge Sullo") poi coordinando e/o partecipando a progetti di ricerca finanziati dal CNR nonché a consulenze per altri enti (ENEL, Società Stretto di Messina). Approfondisce la stratigrafia delle successioni mesozoiche affioranti in Puglia, ponendo delle pietre miliari per la definizione e descrizione del sistema deposizionale giurassico-cretacico, nonché per le correlazioni stratigrafiche tra Murge, Gargano e Salento. Da geologo poliedrico e di terreno, si dedica anche a studi di carattere prettamente strutturale negli anni '80, in occasione del Progetto Finalizzato Geodinamica. Durante questo periodo descrive i principali lineamenti presenti nella regione ed è tra i primi autori a descrivere il bulge presente in Puglia: "la micropiastra apula si sarebbe curvata elasticamente, sprofondando nell'area bradanica e rialzandosi in corrispondenza delle Murge. La curvatura per flessione, pur collegata a un generale regime compressivo, avrebbe tuttavia prodotto effetti tensivi . . . ".
Ricchetti si dedica non solo allo studio delle successioni mesozoiche, ma anche a quello di terreni e unità plio-pleistoceniche con ricadute sull'evoluzione quaternaria della Puglia.
I risultati di queste indagini, eseguite in prevalenza sul territorio pugliese, sono riportati nella sua produzione scientifica costituita da note comunicate, di norma, in specifici convegni e riunioni scientifiche. In queste sono evidenziati i vari aspetti geologici (stratigrafia, paleontologia, tettonica, geomorfologia, carsismo, petrografia, geochimica) dei territori studiati e le correlative interpretazioni paleoambientali e geodinamiche.
Nel corso dei due mandati consecutivi di Presidenza della Società Geologica Italiana, negli anni 1993-94 e 1995-97, organizza la Riunione Estiva in Puglia e le relative escursioni sul campo.
Inoltre, con la collaborazione dei direttori delle consorelle Società di Paleontologia e Mineralogia, da vita alla Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST). Con la nomina a Direttore di quest'ultima inaugura il I Congresso GeoItalia a Bellaria (RN) nel 1997.