Allo scopo di contribuire alla promozione della ricerca nel campo delle geoscienze e della qualità delle pubblicazioni dei relativi risultati scientifici, la Società Geologica Italiana istituisce un Premio da assegnare, ogni anno, al migliore lavoro pubblicato sulle proprie riviste.
Il premio S.G.I. è intitolato a Secondo Franchi uno dei maggiori geologi rilevatori italiani.
Il premio viene consegnato dal Presidente della S.G.I., in occasione del Congresso Geologico Nazionale della Società Geologica Italiana.
Il Premio consiste in una targa e in un diploma accompagnato da una motivazione che sarà pubblicata negli atti della Società.
In caso di lavori a più nomi ogni autore riceverà un diploma con la motivazione e il primo Autore riceverà anche una targa con riportato il titolo del lavoro premiato e i nominativi degli altri autori.
Gli autori dei lavori premiati riceveranno inoltre l'iscrizione alla Società Geologica Italiana per l'anno successivo a quello di consegna del Premio, o il rinnovo qualora già soci.
Il Premio viene conferito da una Commissione nominata dal Consiglio Direttivo nella prima riunione dell'anno successivo a quello per il quale saranno valutati i lavori.
Essa è costituita di cinque membri di cui tre scelti tra i componenti dei Comitati di Redazione delle riviste societarie e due nel Consiglio Direttivo. La Commissione dura in carica un anno.
Ogni membro prende in esame i lavori pubblicati nelle riviste societarie edite nell'anno cui il Premio si riferisce. Tra questi sceglie, in accordo con quanto espresso nel successivo Art.4, i tre lavori da lui giudicati più meritevoli redigendo un motivato giudizio con valutazione graduata.
Tra tutti i lavori individuati, la Commissione designa, collegialmente, il migliore redigendo una relazione scritta con la proposta motivata per l'assegnazione del Premio.
Il giudizio della Commissione è inappellabile.
Nella valutazione dei lavori si tiene conto, con giudizio d'insieme, delle seguenti caratteristiche:
a) originalità dei risultati scientifici;
b) coerenza metodologica e aggiornamento;
c) chiarezza, organizzazione e concisione del testo;
d) buon uso della lingua impiegata;
e) equilibrio tra il linguaggio geologico corrente e quello specialistico;
f) qualità ed intelligibilità delle parti iconografiche, incluse le didascalie.
Non viene presa in considerazione la lingua in cui il lavoro è scritto.