Serafino Cerulli Irelli (Teramo, 10/4/1873 – Roma, 16/1/1946)

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Società Geologica Italiana

A cura di MARCO ROMANO (Sezione di Storia delle Geoscienze)
 
Serafino Cerulli Irelli nacque da rinomata famiglia abruzzese che vanta uomini politici e di scienza; il padre Giuseppe fu deputato al Parlamento come rappresentante del collegio di Giulianova, mentre lo zio paterno Vincenzo fu influente astronomo, membro dell'Accademia dei Lincei, e fondatore dell'Osservatorio di Colle Urania presso Teramo.

Una volta conseguiti gli studi classici a Teramo, si iscrisse al Corso di Scienze Naturali all'Università di Roma, laureandosi con tesi in geologia nel 1895. Conseguita la laurea intraprese da subito studi di stampo paleontologico, con un tirocinio di due anni a Monaco di Baviera, dove poté specializzarsi nell'ambito della rinomata scuola di Karl Alfred von Zittel.

A partire dal 1905 assunse presso l'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'Università di Roma il ruolo di assistente del paleontologo Alessandro Portis, con cui collaborò negli anni a venire fino alla messa a riposo dello stesso docente. Nell'Istituto Cerulli Irelli condusse poi tutta la sua carriera accademica e di ricerca. I suo studi paleontologici si concentrano essenzialmente su invertebrati fossili del Pliocene e Pleistocene, in particolare lo studio delle malacofaune di Lazio e Abruzzo. In tale ambito è da sottolineare l'importante monografia Fauna malacologica mariana, riconosciuta a livello internazionale, con riguardo agli affioramenti presso Monte Mario a Roma. Per tale lavoro Cerulli Irelli poté contare sulle estese collezioni di molluschi conservate presso l'istituto di Roma, con un lavoro di descrizione e illustrazione che lo impegnò per oltre un decennio. La grande opera paleontologica uscì in ben otto parti, tra il 1907 e il 1916, nella rivista di settore Palaeontographia italica di Pisa, sotto la guida editoriale di Mario Canavari. La pubblicazione, con 60 tavole e oltre 500 pagine di testo, tratta oltre 700 specie di molluschi, di cui ben 50 di nuova introduzione. Il lavoro di revisione e descrizione partiva dalle basi gettate da opere come quelle di Reyneval, Ponzi, Conti, Zuccari, Meli e Clerici, nelle quali erano già state elencate numerose specie provenienti da Monte Mario; tuttavia, per la prima volta, era riportata la descrizione e raffigurazione esaustiva della malacofauna caratterizzante tali depositi. L'opera portò l'autore a essere riconosciuto, in campo paleontologico non solo nazionale, tra i più grandi esperti dei molluschi quaternari.

Della sua produzione in ambito malacologico si rammentano inoltre i seguenti contributi: "Molluschi fossili pliocenici della provincia di Teramo", derivato dalla sua tesi di laurea (1895); "Contribuzione al Pliocene della provincia di Teramo" (1898); "I Molluschi fossili pliocenici di Palombara Sabina-Marcellina" (1898).

Presso l'Istituto di Roma fu sempre attivo per implementare e arricchire le collezioni museali, contribuendo con numerosi esemplari raccolti per i suoi studi malacologici in Lazio e Abruzzo e nel corso di molti viaggi. In particolare, fu di grande supporto a Giuseppe Checchia Rispoli, successore di Portis nella cattedra di geologia, nei lavori di trasferimento del materiale geo-paleontologico dalla vecchia sede alla Città Universitaria, inaugurata nel 1936, e di allestimento delle nuove sale espositive. Come scrisse Checchia Rispoli (1946) nel ricordo del collega: "alla fine potevamo ritenerci ben soddisfatti per essere riusciti a creare uno dei più belli e ricchi musei non solo d'Italia ma anche dell'estero". La sala, come ben noto, fu centrata in pieno da una bomba alleata nel bombardamento del 19 luglio del 1943, con distruzione di buona parte del materiale malacologico che era servito di base per l'importante contributo sulla Fauna malacologica mariana.

Cerulli Irelli dedicò tempo e impegno alla Società Geologica Italiana, di cui fu socio per 50 anni, svolgendo diverse mansioni tra cui bibliotecario, segretario, tesoriere, fino a esserne nominato al vertice, quale Commissario Straordinario nel 1945, dal Ministero della Pubblica Istruzione. Si deve a lui l'idea e l'iniziativa di spostare la sede della Società Geologica Italiana dall'Ufficio Geologico, dove era stata ospitata fino al 1925, all'Istituto Geologico della Sapienza, che ancora oggi, quale Dipartimento di Scienze della Terra, la ospita. Per non far gravare le spese sulla Società, Cerulli Irelli coprì interamente e personalmente i costi di trasloco della consistente biblioteca, donando anche i mobili che dovevano accogliere il materiale nella nuova sistemazione. Impegno e generosità che venne ricambiata con la consegna di una medaglia d'oro, donatagli nel corso della seduta societaria del 5 dicembre 1937.

Per chiudere, le parole affettuose di ricordo di Checchia Rispoli (1946): "Ma il Cerulli non era solo il tesoriere, era l'anima, lo spirito organizzatore della Società, a cui tutti ricorrevamo come ad un capo".

FONTI E BIBLIOGRAFIA
Checchia Rispoli G. (1946) - Serafino Cerulli-Irelli (1873-1946). Bollettino della Società Geologica Italiana, 65(1), 4-9.
Maccagno A.M. (1980) - Cerulli Irelli, Serafino, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 24, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1980.