Antonio Stoppani (Lecco, 15/8/1824 – Milano 1/1/1891)

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Società Geologica Italiana

A cura di Marco PANTALONI (Sezione di Storia delle Geoscienze)

Antonio Stoppani fu avviato alla carriera ecclesiastica nel 1836 frequentando dapprima il seminario di Castello (Lecco), poi quelli di S. Pietro Martire di Seveso Monza e infine Milano, dove ottenne il presbiterato.

Per aver partecipato ai moti insurrezionali delle Cinque Giornate di Milano, nel 1853 venne espulso dai seminari arcivescovili e gli venne negato dal governo austriaco l'incarico di insegnamento al collegio Calchi-Taeggi di Milano. Si dedicò, quindi, all'insegnamento privato a Como e a Milano.
Stoppani si applicò allo studio delle Scienze naturali e della paleontologia, sviluppando una pregevole collezione della quale, su sollecito di Franz Ritter von Hauer, realizzò e pubblicò il catalogo, prima descrizione geologica della regione lombarda. Grazie a questo lavoro, egli venne introdotto nell'ambiente scientifico milanese e nel 1855 fu tra i soci fondatori della Società geologica residente in Milano, che poi divenne la Società italiana di scienze naturali.

Nel 1857 accettò l'incarico di direttore spirituale all'orfanatrofio maschile milanese e nel 1859 quello di custode alla Biblioteca Ambrosiana fino al 1860. Dopo la liberazione dal dominio austriaco, a Stoppani venne concessa l'autorizzazione all'insegnamento delle Scienze naturali e venne nominato professore dapprima al collegio Calchi-Taeggi, nel 1861 all'Università di Pavia, nel 1864 all'Istituto tecnico superiore di Milano. Nel 1866 si arruolò come volontario nella Terza Guerra d'Indipendenza.

Nel 1877 venne incaricato di tenere la cattedra di geologia e geografia fisica e di dirigere il gabinetto di geologia all'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze dove rimase fino al 1882, quando tornò a Milano per insegnare all'Istituto tecnico. Durante questi anni, oltre che all'ampliamento delle collezioni paleontologiche, tenne molte conferenze di scienza popolare di grande successo.

Dopo l'Unità d'Italia, Stoppani contribuì al processo di modernizzazione del Regno d'Italia e partecipò ai lavori per la realizzazione della Carta geologica d'Italia, allo studio e alla ricerca dei giacimenti minerari e del petrolio. Su quest'ultimo argomento pubblicò nel 1864 un pregevole "Saggio di una storia naturale dei petrolii". Si interesso anche degli aspetti applicativi legati alla realizzazione di gallerie, strade, ferrovie e canali navigabili.

Proseguì l'impegno in conferenze pubbliche, convinto che la conoscenza scientifica fosse uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale. Per questo motivo pubblicò anche, in fascicoli periodici, degli opuscoli divulgativi di geologia e paleontologia. Va ricordata, inoltre, la pubblicazione in tre volumi del suo "Corso di geologia", il primo manuale di geologia italiano, che venne ristampato fino al 1873. Collaborò con molti periodici divulgativi, tra i quali "Il Politecnico" e giornali dedicati all'infanzia.

Nella memoria collettiva resta però la sua opera più famosa, "Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia" che, pubblicato nel 1876, ebbe un eccezionale numero di edizioni e ristampe; questo volume fece conoscere i caratteri geologici e naturalistici dell'Italia e contribuì, a detta di illustri scrittori e storici della scienza, a far conoscere agli italiani il proprio territorio, stimolando a coltivare il sentimento nazionale senza però prescindere da un'appartenenza regionale.

Nel 1887 riprese l'insegnamento dopo aver effettuato un importante viaggio all'estero, che lo portò a conoscere Eduard Suess e molti altri scienziati.

Stoppani non trascurò gli studi di filosofia religiosa, approfondendo il rapporto tra scienza e dogma cattolico, che lo condussero a pubblicare l'importante saggio "Il dogma e le scienze positive", che contribuì a difendere il pensiero rosminiano dopo la morte del filosofo di Rovereto.
L'ultima opera di Stoppani, incompiuta, fu un "Nuovo saggio di una esegesi della storia della creazione secondo la ragione e la fede", che rappresentava scopo e sintesi della sua vita di ricerche.

Nella sua vita, l'abate Stoppani ottenne molti riconoscimenti: socio corrispondente dell'Accademia della Crusca, corrispondente della Geological Society di Londra, socio onorario dell'Accademia Pontificia dei Nuovi Lincei; nel 1873 venne eletto primo Presidente della Sezione milanese del Club Alpino Italiano, nel 1879 membro del R. Comitato geologico e nel 1884 Presidente della Società Geologica Italiana.
 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Cermenati M. (1891) - Antonio Stoppani: commemorazione pronunziata nel Teatro Sociale di Lecco, L. Roux, Torino, 112 pp.
R. Comitato Geologico (1891) - Stoppani Antonio: cenno necrologico. Bollettino del R. Comitato geologico d'Italia, 22(1), 74-76
Redondi P. (2012) - Un best seller per l'Italia unita. Il Bel Paese di Antonio Stoppani. Edizioni Angelo Guerini e Associati, Milano, 281 pp.
Zanoni E. (2014) - Scienza, patria, religione. Antonio Stoppani e la cultura italiana dell'Ottocento. Franco Angeli Edizioni, Milano, 304 pp.
Zanoni E. (2019) - Stoppani, Antonio. Dizionario Biografico degli Italiani – Enciclopedia Treccani, vol. 94 (https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-stoppani_%28Dizionario-Biografico%29/#:~:text=STOPPANI%2C%20Antonio.,a%20Seveso%20e%20di%20Monza