Padre fondatore della Società Geologica Italiana (1881) a Bologna, ne fu anche padrone, votato per cinque presidenze successive non continue (1883, 1886, 1889, 1894, 1902) quasi a dirigere una sua creatura in una vita operosa di successi. La Società Geologica dovette la nascita al II Congresso Geologico Internazionale (CGI) di Bologna del 1881 e continuò a vivere in simbiosi con esso per almeno un decennio. Ma si caratterizzò sul piano nazionale per rispondere subito alle esigenze dello Stato unitario (attraverso la Carta Geologica d'Italia) e promuovere la comunità dei geologi.
Di famiglia borghese squattrinata, chierichetto e abatino, si pagò i primi studi e aiutò genitori e fratelli rilegando libri, dando lezioni private di lingue, facendo l'istitutore in collegio a La Spezia e il prefetto in seminario a Pontremoli, ma trovando il tempo per dedicarsi a esperienze di fisica, chimica e a ricerche di storia naturale allestendo fin da ragazzo un piccolo laboratorio/museo nello scantinato casalingo "aperto al pubblico", che venne scelto quale sito spezzino di attrazione per i principini in occasione della visita degli augusti reali Savoia all'arsenale in costruzione nel 1853. Da quel dì, Capellini ebbe sempre un filo diretto coi Savoia, esteso poi a regine e nobildonne europee delle quali sapeva sollecitare l'interesse, tanto da riuscire a convertire alla fede monarchica, nella regina Margherita, l'austero amico Giosué Carducci.
Primo della classe, intraprendente, tenace nell'intessere pubbliche relazioni, parsimonioso e taccagno, folgorato presto dai fossili e dalla geologia da autodidatta, nel 1855 ne iniziava lo studio a Pisa col contributo triennale della sua città, quando era già membro della Società dei Naturalisti di Halle. Nel 1857 guidò Lyell sui monti della Spezia e in Toscana presentandolo ai suoi professori Giuseppe Meneghini (di cui era amico dal 1855) e Paolo Savi, che pochi mesi dopo lo avrebbero laureato (1858). "Volere è potere" e con pochi mezzi Capellini, esperto di geologia toscana e collezionista di fossili, completò gli studi e viaggiò in Europa come e più dei suoi, pochi, colleghi italiani: Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera intessendo rapporti duraturi con Barrande, Bayle, Lartet, Gaudry, Hébert, Desnoyers, de Beaumont, Deshayes, De Verneuil, Omalius d'Halloy, Milne-Edwards, Saint Hilaire, Owen, Lyell, Murchison, Jeffreys, Falconer e altri, e diventando membro della Société géologique de France (1859).
A 27 anni, nel 1860, lo stato unitario in formalizzazione gli assegnò la sua prima cattedra di Geologia a Bologna. Opportunista sagace, fu darwinista della prima ora inserendo i fossili delle pampas di Darwin prima a lezione (1862) e poi in museo. Primo tra gli scienziati italiani, compì un viaggio di ricerca in Nord America (5 mesi nel 1863) emulando Lyell con l'aiuto di Agassiz. Il mondo dei geologi gli deve l'idea del Congresso Geologico Internazionale (1874) e la fondazione delle sue commissioni internazionali permanenti (Stratigrafia e Carta geologica dell'Europa e del mondo); quello degli archeologi l'idea e la fondazione dei Congressi internazionali di Archeologia Preistorica e Paletnologia (La Spezia 1865, Bologna 1871). Bologna gli deve l'omonimo museo geologico, uno dei principali in Europa, e l'VIII Centenario dell'Università.
Fu il maggior organizzatore globale delle Scienze della Terra nel secondo Ottocento, come attestano le opere e le oltre 30.000 lettere conservate all'Archiginnasio di Bologna. Un pioniere nella ricerca di idrocarburi in Europa, le sue oltre 200 pubblicazioni vertono su stratigrafia e cartografia dello Spezzino e Toscana, su paleontologia dei cetacei del Terziario italiano, dei Calcari a Lucina, degli strati a congerie, dei fossili del suo museo, su paletnologia e su storia della geologia.
Senatore del Regno dal 1890, sua ultima opera furono le celebrazioni aldrovandiane del 1907.
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Capellini G. (1908) - Infanzia e prima giovinezza. Ricordi autobiografici, Bemporad Firenze, 75 pp.
Capellini G. (1909) - Dopo la Laurea. Ricordi autobiografici 1858–1860, Tipografia Galeati Imola, 88 pp.
Capellini G. (1910) - Professore a Bologna. Ricordi autobiografici, 1861–1871, Tipografia Galeati Imola, 203 pp.
Capellini G. (1914) - Ricordi 1833–1860. vol. I, Ricordi 1860–1888, vol II, Zanichelli Editore Bologna, 242 pp. e 355 pp.
Capellini G. (1862) - Balenottera fossile nelle argille plioceniche di S. Lorenzo in Collina, Mem. Ac. Sc. Ist. Bologna, s. II t. V
Capellini G. (1863) - Carta Geologica dei dintorni del Golfo della Spezia e Val di Magra inferiore, Bologna (2a Ed. 1881)
Capellini G. (1871) - L'età della pietra nella Valle della Vibrata, Mem. Ac. Sc. Ist. Bologna, s. III, t. I
Capellini G. (1880) - Gli strati a congerie e la formazione gessosa-solfifera nella provincia di Pisa e nei dintorni di Livorno, Atti Ac.Lincei Roma, s. III, t. V
Capellini G. (1881) - Carta geologica dei monti di Livorno di Castellina Marittima e di una parte del Volterrano, Tipografia nazionale Roma
Capellini G. (1883) - Di un'orca fossile scoperta a Cetona in Toscana, Mem. Ac. Sc. Ist. Bologna, s. IV, t. IV
Capellini G. (1884) - Il Chelonio Veronese (Protosphargis Veronensis, Cap.) scoperto nel 1852 nel Cretaceo superiore, presso S. Anna di Alfaedo in Valpolicella, Atti Acc. Lincei Roma, s. III, t XVIII
Capellini G. (1890) - Ichthyosaurus campylodon e tronchi di cicadee nelle argille scagliose dell'Emilia, Mem. Ac. Sc. Ist. Bologna, s. IV, t. X.
Castellarin A. (1988) - L'opera scientifica e universitaria di Giovanni Capellini a Bologna. Mem. Soc. Geol. It. 30 (1985), 11–16.
Fanti F. (2010) - Life and ideas of Giovanni Capellini (1833–1922. A palaeontological revolution in Italy, in Dinosaurs and Other Extinct Saurians. In: R.T.J. Moody et al. (eds.), GSL, Spec. Publ., 343, 79 –87.
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Vai G.B. (2002) - Giovanni Capellini and the origin of the International Geological Congress, Episodes 25, 4, 248–254
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