Luigi Gerbella (Ancona 18/07/1892 - Roma 10/05/1969)

-

Società Geologica Italiana

A cura di FABIANA CONSOLE (Sezione di Storia delle Geoscienze)

Luigi Gerbella si iscrisse alla R. Università di Parma nell'A.A. 1911/12 ma, a seguito del Primo conflitto mondiale, venne arruolato come Ufficiale di complemento - tenente di Artiglieria - nell'estate del 1916; finita la guerra, si laureò nel 1919 in ingegneria industriale a Milano e nel biennio 1920-21, dopo essere entrato nel Corpo Reale delle Miniere, si recò a Liegi dove si specializzò in ingegneria mineraria ottenendo il prestigioso titolo di "Ingenieur des Mines".

Nel novembre del 1923 divenne Ingegnere Capo presso il Distretto minerario di Milano dove ottenne, come Assistente, la Cattedra di Metallurgia e Metallografia del Politecnico. Il neo Ministro dell'Economia Nazionale Belluzzo, nel 1925, gli affidò l'incarico di studiare la zona dell'Oltrepò Pavese nella zona di San Colombano al Lambro. Fu infatti Belluzzo che nell'immediato primo dopoguerra diede avvio ad una campagna massiva di ricerche petrolifere in Italia attraverso l'arruolamento di geologi per studiare e formulare proposte per l'ubicazione, in diverse regioni italiane, di sondaggi esplorativi.

A partire dal 1927, Gerbella fu inviato spesso nei territori delle colonie italiane in Africa. La prima volta venne inviato a seguito della spedizione Dompè, Crema e Levera che in Eritrea aveva segnalato "indizi di Idrocarburi" nella zona a sud di Asmara; la spedizione ebbe esito negativo così come furono infruttuose le ricerche compiute in Somalia fra il Golfo di Aden e l'Uebi-Scebeli nel 1929 e quelle nella Migiurtina degli anni '30 nel massiccio dell'Uar Medò, fra Càndala e Carin Gir, dove Gerbella raccolse 156 campioni di "calcari in grossi banchi, solcati dall'erosione". In tali zone Gerbella non rinvenne tracce di idrocarburi nei numerosi pozzetti esplorativi, eseguiti fino a livello del mare tra Capo Dogon e Archico.

La sua attività lo portò spesso all'estero alla ricerca di informazioni e spunti sulle nuove tecnologie che si stavano adottando nelle industrie minerarie in Belgio, Lussemburgo, Francia e, per due anni, nella Ruhr come membro italiano della Commissione internazionale di controllo delle Miniere e delle Officine.

Dal 1931 al 1936 fu direttore del Distretto minerario di Iglesias nonché Preside e docente di arte mineraria e preparazione meccanica dei materiali presso il prestigioso Istituto tecnico minerario di Iglesias; a lui va riconosciuto il merito di una proficua riorganizzazione e potenziamento della Scuola Mineraria.

Nel 1937 fu promosso ingegnere capo di I classe nel Corpo Reale delle Miniere mentre l'anno successivo fu assegnato dapprima al distretto Minerario di Torino e poi a quello di Firenze. Pubblicò il volume "Trattato dell'Arte Mineraria", in tre volumi di oltre 2000 pagine che, per diversi anni nella varie ristampe, rappresentò un caposaldo nella letteratura mineraria.

Il 28 ottobre del 1939 divenne professore ordinario a Cagliari e poi nell'anno accademico 1939-40 eletto Preside nella facoltà di ingegneria mineraria dell'Università di Cagliari fondando i laboratori dell'Istituto di Arte Mineraria.

 Il 10 agosto del 1940 divenne Direttore Generale delle Miniere e della Metallurgia presso il Ministero delle Corporazioni e l'anno successivo fu insignito della medaglia d'oro per i benemeriti della scuola. Nel 1941 si occupò di alta formazione del personale tecnico dirigente per l'industria mineraria in Italia. Negli anni 1942-1944 tenne la docenza di Arte mineraria all'Università di Bologna.

Nel 1942 venne nominato Presidente della Società Geologica italiana Italiana; la riunione estiva, prevista dallo Statuto della Società, non si tenne a causa degli eventi bellici.

Consulente dell'AGIP, nel 1944 chiese un finanziamento pubblico al Ministro del Tesoro Marcello Soleri per la campagna di ricerca petrolifera per il biennio 1944-45, attraverso l'intercessione di Giovanni Gronchi, allora Ministro dell'Industria. Dal novembre 1946 al giugno 1948 fu Direttore Generale dell'AGIP, allora presieduta da Arnaldo Petretti con il distacco dai ruoli ministeriali.

Tra aprile e maggio del 1947, con un Decreto del Capo dello Stato, venne incaricato di occuparsi delle trattative per la cessione dell'AGIP alla Edison, entrando in contrasto con Enrico Mattei sulla possibilità di ritrovamento e di eventuale sfruttamento del metano in Italia.

Nel 1949 passò all'Ente Zolfi come Amministratore Delegato e Direttore Generale e infine, dal 1954 al 1957, fu Consigliere per la Produzione presso il Consiglio Atlantico (NATO) a Parigi.

Fu redattore delle voci "Industria mineraria" e "Idrocarburi" per l'Enciclopedia Italiana.

Si spense a Roma nel maggio 1969, dopo una breve malattia.

 

BIBLIOGRAFIA

Gerbella L. (1927) - L'Oltrepò Pavese quali zone per ricerche petrolifere. La miniera italiana, 11, 14-16.

Gerbella L. (1935) - Risorse minerarie in Somalia. Resoconti dell'Associazione mineraria sarda, 40, f.2: 7-17.

Gerbella L. (1938) - Arte Mineraria, 3 voll., Hoepli, Milano.

Luigi Gerbella: necrologio (1969) - Industria Mineraria, anno XX, fasc. 5: 240.

Pozzi D. (2009) - Dai gatti selvaggi al cane a sei zampe: tecnologia, conoscenza e organizzazione nell'AGIP e nell'ENI di Enrico Mattei. Marsilio, Venezia.

Ultimo aggiornamento: