A cura di MARCO PANTALONI (Sezione di Storia delle Geoscienze)
Pellati si laureò nel 1859 in ingegneria e architettura civile all'Università di Torino e venne immediatamente assunto in servizio nel Regio Corpo delle Miniere. Dopo la specializzazione conseguita presso l'Ecole des mines di Parigi si recò in Austria e in Germania per approfondire gli aspetti tecnici e organizzativi legati all'industria mineraria.
Nel 1868 fu chiamato a dirigere il Distretto minerario di Agordo, dove fu docente di geologia e mineralogia; successivamente fu trasferito presso il distretto minerario di Iglesias e, nel 1875, a Roma dietro esplicita richiesta di Felice Giordano.
Oltre agli aspetti minerari, Pellati si interessò ai temi geologici nel suo periodo agordino, pubblicando interessanti lavori Sulla geologia del distretto di Agordo nel Veneto. Durante il secondo Congresso Internazionale di Geologia di Bologna del 1881 presentò uno studio "sulle formazioni ofiolitiche dell'Italia", tema allora molto studiato.
Nel 1892 subentrò come Direttore del R. Ufficio geologico a Felice Giordano, scomparso tragicamente, e divenne responsabile del progetto di realizzazione della Carta geologica d'Italia alla scala di 1:100.000.
Oltre alle attività di controllo della produzione cartografica, Pellati partecipò anche ai rilievi geologici in campagna; ciò gli permise di acquisire una preparazione geologica e una capacità di relazione con i colleghi ineguagliata nel tempo. Le sue capacità scientifiche e l'attaccamento alla struttura che dirigeva resero il Corpo delle miniere una delle più importanti istituzioni scientifiche d'Italia. Il suo interesse scientifico per la disciplina era dimostrato dal suo acuto spirito di osservazione e dalla spinta alla raccolta di tutte le informazioni geologiche e scientifiche che riusciva a reperire.
Pubblicò alcune sintesi ragionate sulla Carta Geologica d'Italia e sui problemi incontrati durante la sua realizzazione e riportò con precisione, su un prezioso volume, l'elenco del vasto patrimonio cartografico posseduto dalla Biblioteca del R. Ufficio Geologico, oggi conservato presso la Biblioteca dell'ISPRA.
Pellati fu tra i soci fondatori della Società Geologica Italiana; ricoprì le cariche di Consigliere, Vice-Presidente e, nel 1900, Presidente; in questi ruoli, operò al fine di mantenere un'armonia di intenti tra l'Ufficio Geologico e la Società, con l'obiettivo comune di realizzazione della Carta geologica del Regno d'Italia.
Nell'anno della sua Presidenza, Pellati organizzò la riunione estiva della Società geologica ad Acqui, nel territorio della sua amata provincia di Alessandria.
Fu membro di molte commissioni e ricevette numerosi incarichi pubblici; fu insignito della Gran Croce della Corona d'Italia, della Commenda dei Santi Maurizio e Lazzaro e della Legion d'Onore francese; dal 1936, per volere del figlio Francesco, nel comune di Nizza Monferrato sorge un Istituto di Istruzione Superiore dedicato a lui.
Pellati era di carattere modesto e austero e rimase attivo fino alla sua morte. L'anno precedente la sua scomparsa si recò sulle Alpi Liguri con Domenico Zaccagna e Luigi Baldacci per verificare l'avanzamento dei rilievi geologici di quelle zone.
BIBLIOGRAFIA
Baldacci L. (1907) - Nicola Pellati. Bollettino della Società Geologica Italiana, XXVI, fasc. 2, pp. CXIV-CXVIII.
Nemi (pseudonimo del gruppo di redazione) (1907) - Nicola Pellati. Nuova Antologia, CCXIV, fasc. 854, p. 601.
Pantaloni M. (2015) - Pellati, Stefano Nicola. Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Volume 82. http://www.treccani.it/enciclopedia/stefano-nicola-pellati_(Dizionario-Biografico)/