a cura di ALESSIO ARGENTIERI (Sezione di Storia delle Geoscienze)
Compì gli studi giovanili tra Lodi, Modena e Vicenza, seguendo gli spostamenti della famiglia a causa del lavoro del padre Ettore, professore di matematica e fisica e preside di Liceo. Dopo la licenza classica al Liceo "A. Pigafetta" di Vicenza Livio si iscrisse a Scienze Naturali all'Università di Padova, laureandosi nel luglio del 1931 con il massimo dei voti, sotto la guida di Giorgio Dal Piaz, con una tesi sulle successioni triassiche del Monte Pasubio. Prestato il servizio di leva come sottotenente di artiglieria a Bressanone, nel 1933 fu chiamato da Ramiro Fabiani come assistente di ruolo alla cattedra di geologia all'Università di Palermo, dove rimase fino al 1939, tenendo l'insegnamento di paleontologia dal 1937 e conseguendo la libera docenza nel 1938. In Sicilia eseguì rilevamenti geologici nel settore occidentale, nelle Madonie, nella zona di Pachino e nel Siracusano, che gli consentirono di appurare l'alloctonia delle unità mesozoiche dei Monti di Palermo su quelle terziarie, interpretazione assai innovativa per l'epoca e contrastante con il modello autoctono dell'Appennino allora largamente condiviso. Nel 1939, dopo la morte di Giuseppe Stefanini, Trevisan si trasferì all'Università di Pisa come professore incaricato di geologia e direttore pro tempore dell'Istituto di geologia e paleontologia, assumendo successivamente anche gli insegnamenti di paleontologia, geologia applicata e geografia fisica. All'entrata in guerra dell'Italia egli venne richiamato quale ufficiale di complemento, trovandosi impegnato in operazioni belliche al confine francese presso Ventimiglia; fortunatamente, essendo nel frattempo divenuto padre del quarto figlio, fu esonerato poco dopo dal servizio ed evitò di seguire la sua divisione di artiglieria alpina nella tragica spedizione in Russia. Durante i bombardamenti di Pisa del 1944 si impegnò con Stefano Bonatti, direttore dell'Istituto di mineralogia, per salvare il patrimonio librario della biblioteca, trasferendolo in un casale rurale.
Nel 1949 vinse il concorso per professore straordinario di geologia a Pisa, passando ordinario nel 1952. Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dal 1962 al 1965, promosse l'istituzione del Centro di studi per la geologia dell'Appennino del C.N.R., di cui fu direttore. Fece parte della "Commissione De Marchi" (Commissione interministeriale per lo studio della sistemazione idraulica e della difesa del suolo), istituita nel 1967. Collocato fuori ruolo nel 1979, continuò ad insegnare geografia fisica fino al 1986. Nel 1984 la nomina a professore emerito dell'Università di Pisa.
Fondatore della moderna scuola geologica pisana assieme a Giorgio Marinelli e Stefano Bonatti, fu autore di oltre 180 pubblicazioni su temi disparati di geologia stratigrafica e strutturale, geografia fisica e geomorfologia, geologia applicata, paleontologia dei vertebrati e biostratigrafia, geologia del Pliocene e del Quaternario relativamente a diversi settori delle Prealpi venete e tridentine, dell'Appennino centrale e della Sicilia. Già nel 1950 fu un precursore delle ricostruzioni dell'evoluzione postcollisionale dell'area circumtirrenica settentrionale, anticipando di decenni quanto oggi acclarato. Rilevatore in gioventù di diversi Fogli della Carta geologica delle Tre Venezie, in età matura diresse alcuni fogli toscani della II edizione della Carta geologica d'Italia alla scala 1:100.000. Resta celebre per le sue pregevoli capacità di disegnatore. Fu inoltre autore di testi didattici per l'istruzione secondaria superiore e universitaria, nonché apprezzato violinista. Diresse la rivista Paleontographia Italica e ricoprì prestigiosi incarichi accademici nazionali ed internazionali. Membro della Società Geologica Italiana, ne fu Presidente per due mandati (1951 e 1971/72).
FONTI E BIBLIOGRAFIA:
Argentieri A. (2020) - Livio Trevisan, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 96 (2019).
Enciclopedia Treccani - Livio Trevisan.
Federici P.R. (1996) - Livio Trevisan(1909-1996) e il suo contributo alla geografia fisica, Geogr. Fis. Dinam. Quat., 19, pp. 143-145.
Federici P.R. & Rau A. (a cura di) (1993) - Livio Trevisan, Vita e studi in Scritti in onore di L.T., Mem. Soc. Geol. It., 49 , con elenco completo delle pubblicazioni fino al 1992, pp.6-15.
Giglia G. (1999) - La figura e le opere di Livio Trevisan, in Atti della Accademia Nazionale dei Lincei, Rendiconti Lincei, suppl., s. 9, v. 10, pp.59-66.
Mazzanti R. (1997) - Un ricordo di Livio Trevisan, in Il Geologo.
Tongiorgi M. (1996) - Commemorazione del professor Livio Trevisan, Verbale Consiglio Facoltà Scienze M.F.N., seduta del 16/12/1996.
Trevisan L. (1990) - Ricordi e frottole, Giardini editore.
Università di Pisa, Dipartimento di Scienze della Terra - C.N.R., Centro di studio per la geologia strutturale e dinamica dell'Appennino (1993) - Atti Incontro con Livio Trevisan, 20 pp.