Autori: Raffaele Azzaro; Viviana Castelli
Editore: Le Nove Muse
Pagine: 234 pagine
Data di Pubblicazione: 2013
ISBN-13: 978-88-87820-58-4
L'eruzione etnea del 1669 è tra gli eventi di maggior rilevanza nella storia vulcanologica italiana dell'ultimo millennio. Su di essa si è scritto molto ma finora non era stata tentata l'operazione da cui nasce questo libro: il recupero di un gruppo di testimonianze originali mai considerate prima nella loro integrità.
Le relazioni 'giornalistiche', scritte e stampate mentre la lava scorreva devastando il fianco meridionale dell'Etna e in parte la stessa Catania, ci raccontano fin nei minimi dettagli non solo il fenomeno fisico dell'eruzione ma anche i modi complessi e sfaccettati in cui una società intera reagì ad un avvenimento estremo. Pubblicate in Italia e all'estero grazie una complessa retet di diffusione delle informazioni, le relazioni 'giornalistiche' resero l'Etna e la sua eruzione un fenomeno di portata internazionale, sucitando un interesse destinato a non estinguersi mai più.
Raffaele Azzaro - Laureato in Scienze Geologiche è ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Sezione di Catania) dove è attualmente Responsabile dell'Unità Funzionale Sismologia. E' componente dei gruppi di coordinamento nazionali per le attività tecnico-scientifiche di pronto intervento svolte in caso di emergenze sismiche. Dal 2002 al 2010 ha partecipato al progetto EduRisk (Percorsi educativi per la riduzione del rischio sismico e vulcanico). E' autore di numerose monografie e articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali.
Viviana Castelli - Laureata in Lettere (Firenze 1983, tesi in Storia medievale) e diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica (Archivio di Stato di Bologna, 1988). Ricercatrice presso Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna, sede di Ancona (presso Protezione civile della Regione Marche). Dal 1987 si occupa di sismologia storica, una disciplina che attraverso lo studio dei terremoti del passato cerca di raccogliere elementi utili per capire sempre meglio come potrebbero essere i terremoti del futuro. Studia soprattutto la storia sismica dell'Italia centrale. Ha partecipato alla redazione dei più recenti cataloghi sismici italiani e oggi si occupa dell'individuazione di terremoti "sconosciuti" cioè sfuggiti ai cataloghi esistenti. Dal 2003 fa parte del Gruppo Edurisk, che promuove la "cultura della prevenzione" collaborando con scuole e istituti culturali. In questo ambito ha sviluppato un personale filone di ricerca sul tema delle "tracce culturali" dei terremoti (santi "antisismici"; riti commemorativi, forme di devozione connesse a fenomeni sismici e vulcanici in Italia e nel mondo).
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