Giuseppe Mastronuzzi (Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università Aldo Moro di Bari): "Fenomeni del genere, meno intensi, sono stati tanti in questa estate. Ce ne sono stati sempre ma la loro frequenza pare aumentata come sicuramente è aumentata la loro capacità di produrre danni a causa dell'elevata concentrazione di strutture realizzate lungo la costa esposte al loro impatto. L'affondamento dello yacht Bayesan e la perdita di vite umane è un triste corollario legato alla difficile gestione di questi fenomeni spesso improvvisi. Non è poi da sottovalutare il rischio che si generino i medicanes, cicloni mediterranei dai caratteri tropicali".
E Bari si prepara ad ospitare il Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia.
Ben 1000 geologi – 1200 temi di ricerca – 53 sessioni: dal 2 Settembre – a Bari - Geology for a sustainable management of our Planet.
"Un'estate anomala come dicono i dati meteorologici. Ogni anno un'estate più calda rispetto alle medie degli ultimi decenni, da quando – nel 1880 - si registrano in maniera scientifica i dati che "descrivono" il tempo meteo. Come conseguenza di estati sempre più "calde" si è riscaldata la superficie del mare: dal 1993 ad oggi la sua temperatura media è aumenta di circa 0,4°C. Quest'anno il Mar Mediterraneo ha raggiunto temperature veramente elevate. Temperature di 28/30°C sono state registrate intorno alla penisola italiana, con picchi sino a 31°. Non è certo una situazione piacevole tanto che anche "andare a fare un bagno" non da piacevoli sensazioni di raffrescamento corporeo. Il riscaldamento della superfice del mare (SST = sea Surface Temperature) si fa sentire anche sulla profondità del termoclino che segna la superficie di separazione fra il corpo marino riscaldato e quella che conserva le temperature invernali. Ogni mare ha una storia a sé. La temperatura superficiale dipende anche dall'immissione di acque dolci, dalla profondità del bacino, dalla circolazione verticale ed orizzontale. Certo è che a fronte di un forte riscaldamento delle masse d'acqua superficiali corrisponde un riscaldamento della parte bassa dell'troposfera (La parte dell'atmosfera compresa sino a 9-14 km di quota). Aria calda ed umida che sale verso l'alto è soggetta di per sé a rotazione derivante dalla rotazione del pianeta. In caso in cui masse d'aria fredda artica scivoli verso le basse latitudini ad alta velocità sulle masse d'aria calda le richiama verso l'alto come in un caminetto. Si genera una circolazione ascendente ciclonica (nel nostro emisfero) molto veloce. Le masse d'aria che si sollevano velocemente ruotano a velocità di circa 100 km ma anche oltre e risalendo in quota si raffreddano e il vapore acqueo si condensa a generare piogge intense e localizzate". Lo ha affermato Giuseppe Mastronuzzi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università di Bari.
Le trombe marine come quella di Palermo!
"Le trombe marine che ne derivano viaggiano condizionate dalla distribuzione del calore sul mare e se raggiungono la terra ferma anche dalla superficie topografica. Il 28 novembre del 2012 una tromba marina generatasi nel Golfo di Taranto colpi la zona portuale della città di Taranto causando una vittima e poi proseguì come un tornado sino ad attraversare tutta la Puglia riversandosi in Adriatico all'altezza di Monopoli. Fenomeni del genere, meno intensi, sono stati tanti in questa estate. Ce ne sono stati sempre ma la loro frequenza pare aumentata come sicuramente è aumentata la loro capacità di produrre danni a causa dell'elevata concentrazione di strutture realizzate lungo la costa esposte al loro impatto. L'affondamento dello yacht Bayesan e la perdita di vite umane è un triste corollario legato alla difficile gestione di questi fenomeni spesso improvvisi. Non è poi da sottovalutare il rischio che si generino i medicanes, cicloni mediterranei dai caratteri tropicali. Questi sono fenomeni più ampi – ha concluso Mastronuzzi - che si manifestano con temperature del mare superiori a 26°C, come grandi cellule cicloniche con raggi di decine di chilometri che generano mareggiate di forte intensità. Nel 2018 il ciclone Zorbas ha causato danni per milioni di euro lungo tutta la costa del mare Ionio, dalla Puglia alla Sicilia. Un rimedio certo nei confronti di questi fenomeni che dobbiamo immaginare essere sempre presenti in futuro è quello della corretta pianificazione territoriale e della gestione oculata della fascia costiera, Poi se riuscissimo a ridurre l'effetto serra limitando l'immissione di gas nocivi . . . ma questa è un'altra storia".
Più di 1000 ricerche scientifiche a Bari, nella prima settiamana di Settembre.
E sarà Bari ad ospitare il Congresso Nazionale congiunto della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia. Ben 1200 comunicazioni, tre sessioni plenarie durante le quali importanti scienziati di livello internazionale illustreranno anche alla stampa, i risultati di studi scientifici che verranno presentati per la prima volta. Ci saranno 53 sessioni, 1000 geologi, 3 giorni di conferenze, 8 geo – escursioni che interesseranno la Puglia con Bari, le Murge, il Salento, ma escursioni anche sul Vulture in Basilicata, o ancora sull'Appennino Calabrese. Cerimonia Inaugurale del Congresso il 2 Settembre, conferenze dal 3 al 5 Settembre, conferenze, workshop.
"Geology for a sustainable management of our Planet" è il titolo del Congresso congiunto della Società Geologica Italiana (SGI) e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP). Il titolo intende sottolineare il concetto che le Geoscienze ricoprono un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Società Geologica Italiana è stata fondata a Bologna il 29 Settembre del 1881. È la più antica e rappresentativa associazione scientifica italiana nel campo delle geoscienze e si adopera per il progresso, la promozione e la diffusione delle conoscenze geologiche nei loro aspetti teorici e applicativi. Attualmente, la Società Geologica Italiana, conta circa 1500 soci in Italia e all'estero, 13 sezioni attive ed un Centro di Documentazione presso il Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena. A Bari, sarà un grande evento con più eventi nell'evento stesso. A Bari ci saranno ben 1200 le comunicazioni i cui risultati verranno illustrati in anteprima alla stampa e spazieranno su ben 20 temi, spaziando dalle bio – geoscienze, al clima o ancora al patrimonio geologico e culturale all'evoluzione del Pianeta Terra, dalla Geochimica, alla cartografia Geologica o ancora dalla Geomorfologia alle applicazioni Industriali in Mineralogia, Petrografia e Geochimica, dalla Mineralogia ai Rischi Naturali, dalla Vulcanologia alla Sismologia.