Autore: Vincenzo Ferrara
Pitagora Editrice
Lo studio idrogeologico sistematico del massiccio dell'Etna, iniziato nel 1970 presso l'Istituto di Geologia dell'Università di Catania, si poneva come obiettivo l'acquisizione di conoscenze approfondite sulle caratteristiche idrostrutturali di questi importante "serbatoio" di acque sotterranee per giungere ad una valutazione delle risorse idriche in esso contenute. L'esigenza di uno studio condotto mediante criteri scientifici e con il necessario dettaglio nei diversi settori dell'area vulcanica era infatti avvertita sin d'allora, anche in relazione ai problemi di approvvigionamento idrico di tipo civile ed agricolo che divenivano sempre più gravi di anno in anno per il continuo aumento dei fabbisogni. In questo campo le conoscenze erano, infatti, limitate e spesso imprecise, in quanto basate principalmente su esperienze locali per ricerche di acque sotterranee, eseguite senza il supporto di un'adeguata base geologica da enti pubblici e da privati. In qualche caso le ricerche erano precedute da indagini geofisiche, mentre il più delle volte erano effettuate affidandosi al caso o all'opera di rabdomanti. I primi studi effettuati da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Geologia si sono protratti per un lungo periodo di tempo a causa della complessa struttura del vulcano, derivante dalla sua evoluzione, e delle conseguenti difficoltà di interpretare correttamente i dati stratigrafici delle numerose opere di captazione e dalle molte prospezioni geoelettriche eseguite nel territorio. Solo dopo alcuni anni si sono avuti i primi risultati, che hanno permesso la produzione di lavori scientifici presentati a convegni nazionali ed internazionali. Con il proseguire dell'attività di ricerca le conoscenze sull'idrogeologia dell'Etna sono state approfondite, anche in base ai nuovi studi sulla geologia del vulcano, evidenziando l'importanza delle risorse idriche sotterranee contenute nell'acquifero, ma anche i problemi ai quali queste sono soggette a causa dell'intenso sfruttamento che ha prodotto l'aggravarsi nel tempo dei processi di degrado quantitativo e qualitativo, particolarmente avvertiti in alcuno settori dell'area vulcanica. Mediante dette conoscenze sono state redatte una Carta della vulnerabilità integrata all'inquinamento ed una Carta idrogeologica del massiccio vulcanico dell'Etna.
Vincenzo Ferrara, Professore Ordinario di Geologia Applicata all'Università di Catania, ha svolto per più di quarant'anni attività didattica e di ricerca scientifica finalizzata principalmente ai problemi del territorio, dell'ambiente e delle risorse naturali, con particolare riferimento alle acque sotterranee. E' autore di oltre 100 pubblicazioni che trattano in prevalenza argomenti inerenti lo studio degli acquiferi e la valutazione delle risorse idriche, con produzione di carte idrogeologiche e di vulnerabilità all'inquinamento. In qualità di esperto di Idrogeologia è stato responsabile dell'Unità Operativa 4.16-Linea 4 del gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del C.N.R., componente della Commissione Nazionale Grandi Rischi-Dipartimento della Protezione Civile e della Commissione Tecnico-Scientifica per l'Emergenza Idrica in Sicilia, consulente del Ministero Affari Esteri per collaudi di opere di approvvigionamento idrico in diversi paesi dell'Africa e dell'America Latina.
Pagine: 160
1 Carta allegata
Febbraio 2012
Vincenzo Ferrara