A cura di Stefano MARABINI (Sezione di Storia delle Geoscienze)
Nato nello Stato Pontificio da poco restaurato dopo la parabola napoleonica, ultimo esponente da parte di madre di una famiglia patrizia che con lui (sposato ma senza figli) si sarebbe estinta, Giuseppe Scarabelli fin da adolescente manifestò passione per i fossili e la geologia, interessi che avrebbe coltivato per tutta la sua lunga vita. Appena ventenne seguì all'Università di Pisa, senza peraltro laurearsi, le lezioni di maestri come Paolo Savi, Giuseppe Meneghini e in particolare Leopoldo Pilla, del quale ultimo condivise anche gli aneliti risorgimentali e a cui indirizzò la lettera scientifica del primo di vari viaggi di studio che poi effettuò lungo l'Italia, dal confine svizzero alla Sicilia.
Negli anni precedenti l'Unità d'Italia, pur oberato da impegni familiari e civili nella sua Imola, compì estese ricerche personali di geologia stratigrafica nel versante Emiliano-Romagnolo e Marchigiano dell'Appennino, pubblicando note scientifiche (anche sul Bulletin de la Société Géologique de France) e in particolare, a proprie spese, le prime carte geologiche moderne in assoluto, per certi versi valide ancor oggi, delle sue terre: San Marino (1848), Provincia di Bologna (1853), Provincia di Ravenna (1854), Senigalliese e Anconetano (1857). Tra le sue priorità di ricerca scientifica è da ricordare anche lo studio stratigrafico (1850) "Sulle armi antiche in pietra dura" che si rinvengono sugli antichi terrazzi fluviali appenninici, per il quale fu riconosciuto un precursore a livello internazionale degli studi paletnologici. Inoltre si adoperò, con altri amici, per la fondazione nel 1857, sempre a Imola, di un Gabinetto di Storia Naturale (soprattutto Geologico), poi Museo, di cui fu direttore sino alla morte.
L'Unità d'Italia vide in prima linea Scarabelli, che fu prima il portavoce presso il Re per l'annessione della Legazione delle Romagne al Regno di Sardegna (1859), poi eletto primo Sindaco di Imola e poi nel 1864 nominato Senatore. In ragione dell'acquisita autorevolezza scientifica fu anche cooptato nel 1867 nel Regio Comitato per la Carta Geologica d'Italia, ma non tralasciò mai le sue ricerche geologiche sul territorio, in contatto amichevole con i principali studiosi del tempo (Bianconi, Massalongo, Gastaldi, Falconer, Mortillet, Sella, Stoppani, Suess, Hoernes, ...), e arricchendo in continuo le collezioni del Museo. Dopo la scoperta di un insediamento dell'età del Bronzo alle porte di Imola (nel Monte Castellaccio al centro di quello che è oggi l'Autodromo di Formula 1), effettuò un dettagliato scavo stratigrafico geologico-archeologico la cui monografia monumentale è considerata una pietra miliare per la Storia dell'Archeologia.
Nella piena maturità, la sua acquisita reputazione di geologo e politico ebbe pieno riconoscimento allorquando Giovanni Capellini lo scelse nel 1881 come Tesoriere del II Congresso Geologico Internazionale nella vicina Bologna, figurando altresì tra i promotori della Società Geologica Italiana costituita nell'occasione. Si può quindi ben intendere come una sorta di premio alla carriera, all'età di quasi settant'anni, la nomina di Scarabelli a Presidente della Società Geologica Italiana nel 1888, il quale presiedette a Imola, proprio nel suo Museo, alcune riunioni prima dell'Adunanza estiva da lui organizzata a Rimini. L'anno successivo egli fece poi parte del manipolo di soli quattordici studiosi che si recarono a Catanzaro per quella storica Adunanza estiva della Società Geologica Italiana anche denominata I Congresso di geologi nell'Italia Meridionale.
Scarabelli, che in vecchiaia fu con riverenza appellato Nestore della Geologia italiana dai giovani rilevatori della Carta Geologica d'Italia, è stato effettivamente uno dei fari più luminosi tra le figure che animarono i primi anni della Società Geologica Italiana. Progressivamente dimenticato nella bibliografia geologica nel corso del '900, la sua città lo ha solo recentemente riscoperto, intitolandogli nel 1996 il suo Museo che oggi si conserva quasi immutato all'interno della Pinacoteca di Imola, e celebrandone la figura con convegni scientifici in occasione del centenario della morte (2005) e del bicentenario della nascita (2020).
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Baruzzi M. (cur.) (2006) - Una vita da scienziato. Bim, Biblioteca comunale di Imola, Repertori 1, Imola, Galeati, 488 pp.
Bassani F. (1906) – Commemorazione del Socio Senatore Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini. Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, XV, 245-262.
Guidi A. (2009) - Il contesto storico e politico dell'opera di Scarabelli nel campo dell'archeologia preistorica. In: Il diamante e Scarabelli, G.B. Vai (cur.), 87–92, Imola.
Marabini S. 1986. Scarabelli. In: C. Marabini & W. Della Monica (cur.), Romagna: vicende e protagonisti, Bologna, Ed. Edison, v. I, 53–63.
Marabini S. 1995. L'esplorazione degli inediti geologici di Scarabelli: appunti per una biografia scientifica. In: La collezione Scarabelli 1 Geologia, M. Pacciarelli & G.B. Vai (cur.), Casalecchio, Grafis Ed. 105–148.
Marabini S., Vai G.B. (2020) - Carta Geologica della Pianura tra Imola e Ravenna, Guida alla Lettura. Thèodolite Editore, Imola, 81 pp.
Massalongo A., Scarabelli G. 1859. Studi sulla Flora Fossile e Geologia Stratigrafica del Senigalliese. Imola, Galeati, 504 pp. and 45 pl. (full view in books.google.it)
Scarabelli G. (1844) - Osservazioni geologiche nelle vicinanze del Lago di Lugano in Lombardia. Cimento, II, 242-244.
Scarabelli G. (1845) - Cenno sopra un viaggio in Sicilia compiuto nei mesi di Dicembre e Gennaio 1845 e relazione di una gita al Vesuvio fatta nel dì 24 gennaio dello stesso anno. Nuovi Annali delle Scienze Naturali di Bologna (2), 3, 227-231.
Scarabelli G. (1849) - Sui depositi delle ossa fossili esistenti nell'Imolese. Nuovi Annali delle Scienze Naturali di Bologna (2), 10, 297–302.
Scarabelli G. (1850) - Intorno alle armi antiche di pietra dura che sono state raccolte nell'Imolese. Nuovi Annali delle Scienze Naturali di Bologna (3), 2, 258–266.
Scarabelli G. (1851) – Studi geologici sul territorio della Repubblica di S. Marino, fatti nel 1848. Imola, Dal Pozzo. 26 pp. con carta.
Scarabelli G. (1853) - Carta Geologica della Provincia di Bologna e descrizione della medesima. Bologna, Angiolini. 27 pp. con carta
Scarabelli G. (1854) – Descrizione della Carta Geologica della Provincia di Ravenna, Bologna, Angiolini. 27 pp. con carta
Scarabelli G. (1857) - Carta Geologica del Senigalliese e dell'Anconitano. Bologna, Pancaldi.
Scarabelli G. (1866) – Sulla probabilità che il sollevamento delle Alpi siasi effettuato sopra una linea curva, Firenze, Le Monnier. 29 pp.
Scarabelli G. (1870) – Guida del viaggiatore geologo nella Regione Apennina compresa fra le ferrovie italiane Pistoia-Bologna, Bologna-Ancona e Ancona-Fossato (fatta nel 1866). Milano, Civelli. Carta 70x50cm
Scarabelli G. (1880) – Descrizione della Carta geologica del versante settentrionale dell'Appennino fra il Montone e il Foglia, Forlì. 106 pp. con carta
Scarabelli G. (1881) - Carta Geologica del Monte Castellaccio e dintorni presso Imola, alla scala 1:5.000. Roma, Stab. Lit. Virano e Teano.
Scarabelli G. (1887) - Stazione preistorica sul Monte del Castellaccio presso Imola scoperta ed interamente esplorata. Imola: Galeati, 6+95 pp.
Scarabelli G. (1888) – Discorso d'apertura dell'adunanza generale della Società Geologica Italiana tenuta in Rimini il 6 settembre 1888, Bol. Soc. Geol. It., VII, 241-243
Scarabelli G. & Foresti L. (1897) – Sopra alcuni fossili raccolti nei colli fiancheggianti il fiume Santerno nelle vicinanze di Imola, Boll. Soc. Geol. It., XVI, 201-241
Vai G.B. (1995) - L'opera e le pubblicazioni geologiche di Scarabelli. In: La collezione Scarabelli 1. Geologia, M. Pacciarelli & G.B. Vai (cur.), 49–104, Musei civici Imola, Raccolte. Casalecchio: Grafis Ed.
Vai G.B. (cur.) (2009) - Il diamante e Scarabelli. Comitato Promotore Celebrazioni Scarabelliane, Imola, Fanti, 212 pp.
Vai G.B. (2018) - Scarabelli Gommi Flaminj, Giuseppe Antonio Ignazio. Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana - Treccani, 91, 300–301
Vai G.B. (2019) - The Origin of Prehistoric Archaeology. Earth Sciences History, 38, 2, 327–356