Terremoti, Vulcani e frane: prevenzione e rischio

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Società Geologica Italiana

Comunicato stampa del 15 gennaio 2019

Il terremoto di 4.3 gradi di magnitudo, registrato la notte scorsa con epicentro 11 km a Est di Ravenna (http://cnt.rm.ingv.it/event/21373071) e avvenuto a una profondità di 25 km, è stato percepito nettamente dagli abitanti delle regioni del Centro e Nord-Est del paese, ed è l'ultimo di una serie di eventi naturali che in questo scorcio di 2019 ci ricordano di come e quanto il nostro paese sia soggetto alla dinamica profonda della Terra.

È comprensibile l'apprensione che questi eventi possa creare nell'animo delle persone, ma per quanto imprevedibili non possiamo dire che siano inattesi.

Chi conosce la Geologia del nostro Paese è consapevole che l'Italia si trova al centro del Mediterraneo, in una zona nella quale la placca Africana si scontra con quella Euroasiatica, scontro che ha come diretta conseguenza l'innalzamento della catena appenninica e l'innesco di attività sismica e vulcanica.

Terremoti ed eruzioni vulcaniche sono la manifestazione diretta di questo particolare dinamismo terrestre, così come l'instabilità dei versanti delle catene montuose in innalzamento sono l'indiscutibile ulteriore elemento di fragilità e pericolo legato all'innesco di possibili frane.

Il nostro Paese è il luogo in Europa dove si verificano la maggior parte delle eruzioni vulcaniche, dei terremoti e delle frane. Nell'imprevedibilità degli eventi a scala umana il geologo ha la consapevolezza di quanto questi eventi possano comunque essere attesi alla scala del tempo geologico.

La ricerca scientifica rimane l'unico strumento efficace nelle nostre mani per ridurre il gap di conoscenza tra imprevedibilità e attendibilità di questi eventi in maniera da poter pianificare un'efficace prevenzione dal rischio sismico, vulcanico e idrogeologico.

La comunità scientifica, in generale, e quella geologica e geofisica, in particolare non possono che lamentare la continua contrazione dei finanziamenti dedicati alla ricerca scientifica, e in particolare a quella geologica e geofisica.

La Società Geologica Italiana crede che non sia sufficiente richiamare l'evidente scarsità di risorse legata alla congiuntura per assolvere chi sia stato preposto negli anni a investire in ricerca e sicurezza del Paese. È importante, infatti, ricordare che le risorse spese dall'inizio del XX° secolo ad oggi per le sole emergenze post-terremoto sarebbero state sufficienti per mettere in sicurezza, e non solo una volta, il patrimonio abitativo pubblico e privato del nostro Paese.

La Società Geologica Italiana segnala che in un Paese fragile ed esposto ai rischi naturali come il nostro si dovrebbe investire in una diffusione capillare della conoscenza geologica e geofisica come strumento primario di prevenzione dal rischio. Conoscere permette di evitare il rischio. Chi è genitore mette giornalmente in pratica l'azione d'informazione per rendere i propri figli consapevoli dei rischi della vita.

A questo proposito è importante ricordare che il nostro è uno dei pochi paesi al mondo che trascuri l'insegnamento della geologia nell'istruzione scolastica di ogni ordine e grado.

La Società Geologica Italiana chiede quindi con grande energia, alle forze politiche e di governo, di:

1) rilanciare i finanziamenti per la ricerca scientifica, di base e geologica;

2) rilanciare i finanziamenti per completare il "catasto" geologico del paese (cartografia geologica 1.50.000 – progetto CARG);

3) aggiornare programmi scolastici istituzionali con l'inserimento dei contenuti geologici e geofisici sin dalla scuola primaria;

4) istituire una classe d'insegnamento specifica di Scienze della Terra per tutte le scuole secondarie.


Prof. Sandro Conticelli
Presidente Società Geologica Italiana
E-mail: presidente@socgeol.it
Mobile +39-334-68337867

Désirée Klain
Ufficio stampa Società Geologica Italiana
E-mail: desireeklain@gmail.com
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