A cura del socio Francesco Zuccarello
In questo post viene pubblicata una rassegna fotografica dell'evento eruttivo del 24-27 dicembre 2018 al Monte Etna. L'apertura di una nuova frattura eruttiva, che si è estesa per 2 km dalla base del Nuovo Cratere di Sud-Est in direzione S-SE, ha dato vita ad una breve ma intensa eruzione laterale sul fianco orientale dell'edificio vulcanico, dal quale sono state alimentate delle colate laviche riversatesi all'interno della Valle del Bove ed accompagnate da una cospicua emissione di ceneri durante le prime fasi dell'attività eruttiva. Tale attività laterale termina il giorno 27 dicembre, mentre l'attività esplosiva interna al cratere sommitale Bocca Nuova si è protratta fino al 28 dicembre, seguita successivamente da un intenso degassamento pulsante con occasionali emissioni di cenere.
Con dinamiche simili ai passati eventi eruttivi di fianco sull'Etna, tale evento è stato preceduto ed accompagnato da una elevata attività sismica. Centinaia di terremoti, con ipocentri relativamente poco profondi, sono stati localizzati nell'area sommitale e nei versanti Est, Sud-Est, Sud-Ovest dell'edificio vulcanico nel periodo compreso tra il 24 ed il 31 dicembre. L'evento più energetico, di magnitudo 4.8, ha interessato l'area sud-orientale del vulcano nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, il cui epicentro ricade su un tratto della faglia di Fiandaca in corrispondenza del centro abitato di Fleri, causando danni ad abitazioni e ad infrastrutture.
Figura 1 - ore 12:09, 24 dicembre, Catania. Successivamente allo sciame sismico registrato dalle stazioni sismiche dell'INGV a partire dalle 8:30 della mattina del 24 dicembre 2018, i crateri sommitali, in particolare il Cratere Bocca Nuova (e in misura minore il Cratere di Nord-Est), danno luogo a sporadiche emissioni di ceneri, che diventano col passare dei minuti sempre più continue, con la formazione di un debole pennacchio scuro spinto dai venti in direzione Est-Sud Est.
Figura 2 - ore 12:19, 24 dicembre, Catania. Una frattura alla base del Cratere di Sud-Est irrompe con una violenta attività stromboliana, caratterizzata da fontane di lava e notevoli emissioni di cenere, contribuendo alla crescita della colonna eruttiva che raggiunge alcuni chilometri di altezza sopra il livello del mare.
Figura 3 - dettaglio della parte superiore della colonna eruttiva, con la formazione di una nube bianca dovuta alla condensazione del vapore acqueo atmosferico inglobato nella colonna convettiva per effetto dell'espansione adiabatica.
Figura 4 - ore 12:48, 24 dicembre, Catania. Dettaglio sulla frattura eruttiva propagatasi dalla base del Nuovo Cratere di Sud-Est fino alla parete occidentale della Valle del Bove con direzione NNO-SSE per circa 2 km, le cui continue abbondanti emissioni di ceneri alimentano la colonna eruttiva con conseguente ricaduta di materiale piroclastico principalmente nel comune di Zafferana Etnea.
Figura 5 - ore 16:58, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Dalle 14:30 le emissioni di cenere provenienti sia dalla frattura eruttiva che dalla Bocca Nuova diminuiscono gradualmente, rendendo visibili le colate laviche alimentate dalla nuova frattura eruttiva che, attraversando l'antico centro eruttivo di Serra Giannicola Grande, raggiungono il fondo della Valle del Bove in direzione Est.
Figura 6 - ore 17:09, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Sporadiche emissioni di ceneri continuano dalla Bocca Nuova, mentre le bocche apertasi a quota 2400 metri sul fianco orientale danno vita ad una vivace attività stromboliana, con lancio di brandelli e blocchi lavici ad un'altezza massima di un centinaio di metri.
Figura 7 - ore 17:43, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Dopo il tramonto, l'incandescenza emessa dalla lava diventa maggiormente visibile, riflettendosi nella nube di gas mista a ceneri. Continua l'attività stromboliana alle bocche di quota 2400 metri.
Figura 8 - ore 17:44, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Avanzamento di un braccio lavico lungo la parete occidentale della Valle del Bove. L'elevata pendenza espone maggiormente la superficie della colata causandone il raffreddamento veloce della parte esterna, mentre la parte interna più calda continua a rimanere incandescente. L'effetto è tale da far emergere figure animalesche, come quella di un serpente che striscia lungo il fianco della montagna.
Figura 9 - ore 17:48, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Dettaglio delle bocche eruttive a quota 2400 metri, con le caratteristiche esplosioni a ventaglio. Foto scattata pochi minuti prima di un evento sismico di 4.3 di magnitudo, con ipocentro localizzato ad una profondità di 2.2 km nell'area meridionale della Valle del Bove.
Figura 10 - ore 18:20, 24 dicembre, Etna (Schiena dell'Asino, 2150 metri). Fronte lavico più avanzato sul fondo della Valle del Bove, il quale raggiunge una distanza di circa 3 km dal segmento della frattura alla quota di 2400 metri e un'altezza compresa tra i 1650-1800 metri sul livello del mare prima di arrestarsi completamente giorno 27 dicembre 2018 (foto per gentile concessione di Manlio Maugeri).
Figura 11 - ore 19:03, 26 dicembre, Etna (Stazione di arrivo della Funivia Etna Sud, 2500 metri). Incandescenza proveniente dal Cratere Bocca Nuova dovuta alla attività stromboliana intracraterica, terminata giorno 28 dicembre.
Riferimenti bibliografici
http://www.ct.ingv.it/it/rapporti/multidisciplinari/doc_download/10009-bollettino-settimanale-sul-monitoraggio-vulcanico-geochimico-e-sismico-del-vulcano-etna-01-01-2019.html
https://ingvvulcani.wordpress.com/2018/12/25/leruzione-laterale-etnea-iniziata-il-24-dicembre-2018/