Orazio Silvestri e la vulcanologia dell'Etna e delle Isole Eolie

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Società Geologica Italiana

Autore: Guglielmo Manitta
Editore: Il Convivio Editore
Pagine: 224
Formato: 170x240 mm

ISBN: 978-88-3274-007-3

Edizione: Gennaio 2017

L'ultimo lavoro storico di Guglielmo Mannitta sulla vulcanologia italiana centra l'attenzione sulla figura di Orazio Silvestri. Oltre duecento pagine dove si alternano notizie biografiche a ricerche approfondite su uno dei più importanti vulcanologi italiani di sempre. A lui sono infatti dedicati i famosi Crateri Silvestri dell'Etna formatisi durante l'eruzione laterale del 1892. Numerosi documenti inediti manoscritti, pubblicati integralmente, ricordano e rievocano le eruzioni dell'Etna del 1883 e 1886.
Nato a Firenze nel 1835, Silvestri si laureò a Pisa in Scienze fisico-chimiche e naturali e fu ammesso alla Regia Scuola Normale Superiore di Pisa divenendo allievo di maestri del calibro di Carlo Matteucci, Paolo Savi e Ferdinand André Fouqué.
Lunga la sua carriera accademica, iniziata nel 1859 a Pisa, come professore di Chimica che lo portò nel 1863 a diventare ordinario di chimica generale all'Università di Catania e poi a Torino nel 1874 per sostituire il prof. Kopp al Museo Industriale Italiano. A Catania nel 1877 ebbe la cattedra di Geologia e Mineralogia e progettò il museo di Chimico-Fisica terrestre, mineralogia e geologia sulla Sicilia raccogliendo innumerevoli campioni etnei nelle sue collezioni private una delle quali premiata all'Esposizione Nazionale del 1884 di Torino.
Nel 1879 l'eruzione bilaterale dell'Etna lo impegnò in innumerevoli studi scientifici tanto da essere nominato con Gaetano Giorgio Gemmellaro e Pietro Blaserna membro di una Commissione Scientifica governativa, per lo studio dei fenomeni vulcanici.
Nel 1881 Silvestri fu nominato direttore del Regio Istituto Vulcanologico Etneo e in quegli anni si fece promotore dell'installazione di strumenti sismici che avrebbero creato una rete di osservatori in vari punti sul vulcano; rete che entrerò in funzione nel gennaio del 1883, giusto due mesi prima dell'eruzione laterale del 22 marzo.
Questa eruzione dell'Etna fu infatti la prima ad essere prevista con qualche ora d'anticipo tramite l'ausilio di questi strumenti sismici. Fu Silvestri il 21 marzo che comunicò telegraficamente al Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio lo spevento della popolazione che avvertiva scosse.
Indefesso continuò la sua attività e le sue ricerche ma l'ultima eruzione dell'Etna che egli osservò con i propri occhi fu quella iniziata il 18 maggio 1886, era affetto infatti da grave oftalmia. L'aggravarsi della malattia non gli diede il tempo di pubblicare gli studi sul fenomeno , che saranno dati alle stampe dal figlio Alfredo nel 1893.
Morì a Catania il 17 agosto 1890, per questa grave perdita "le bandiere dell'Università e dei gabinetti scientifici di Catania sono abbrunate" .

A cura di: Fabiana Console (ISPRA).

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