L'opera di Raimondo Selli (1916-1983)

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SGI

Autore: Gian Battista Vai
Pagine: 133
Copyright: © Società Geologica Italiana, 2017
ISBN: 978-88-94269628

Riassunto

Per inquadrare ogni opera scientifica le date principali della vita dell'autore vanno ricordate. E tutte le monografie, gli articoli, i libri vanno riletti di seguito, inseriti nel contesto in cui sono nati, e i più rilevanti vanno sintetizzati e caratterizzati per priorità, novità e validità.
Cosa resta oggi di Selli e della sua opera a oltre tre decadi dalla morte? Prima di tutto il ricordo del personaggio e del suo metodo rigoroso, poi la citazione perdurante e continua di molti suoi lavori fondamentali in svariati campi. Quel metodo fa sì che quasi tutto ciò che ha fatto e scritto sia ancor oggi vivo, valido, corretto o comunque utile.
Le sue due maggiori opere materiali e istituzionali, l'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'Università di Bologna, e il Laboratorio di Geologia Marina del CNR, mantengono vivo e alto il nome della geologia bolognese e italiana nel mondo.
Ma la sua eredità immateriale, le idee, le scoperte e gli scritti, costituiscono i maggiori fattori trainanti del ricordo sempre vivo. E sono molti quelli basilari.
Messiniano e crisi di salinità sono parole chiave figlie di Selli che vengono sempre più citate (con lui) anche per la crescente adesione e consenso sulla sua originaria interpretazione.
Ogni volta in cui qualcuno, italiano o straniero debba parlare, scrivere, operare sulla geologia, struttura, stratigrafia, cartografia geologica, sismicità, interventi territoriali in ogni parte dell'Italia Meridionale dovrà incrociare Selli, studiarlo, citarlo, perché è lui l'autore di oltre metà delle principali formazioni, è lui il primo ad aver formulato interpretazioni strutturali complete, coerenti, complessive, unitarie e sintetiche di tutta la vasta regione.
Nessuno che studi il Mediterraneo potrà più dimenticare che una gran parte della crosta oceanica al centro del Tirreno ha età Pliocene. Tutti sapranno che, prima dell'evento, la grande frana del Vaiont era imprevedibile, ma che dopo l'evento, studiato a dovere da Selli, ogni nuova grande diga di quel tipo, o analoga, nel mondo intero dovrà superare preventivamente in una simulazione la prova Vaiont.
Ogni volta in cui tratteremo la cronostratigrafia del Neogene e Quaternario saremo ancora costretti a riprendere, studiare, discutere e citare Selli, con o senza Ruggieri e Cita, come facciamo per Brocchi e Lyell, perché è lui che ha dato vita e consistenza ai principali piani, presenti e futuri, in questo intervallo della Scala Stratigrafica Standard.