Le Commissioni preposte all'esame dei candidati per i premi SGI hanno concluso i loro lavori e, a seguito delle relazioni prodotte, si è deliberato di assegnare i premi ai vincitori sotto riportati. La proclamazione ufficiale dei vincitori avverrà durante l'Assemblea dei soci che si terrà a Catania il 13 settembre a partire dalle ore 15.30, in occasione del congresso congiunto SGI-SIMP 2018. Nella stessa occasione sarà premiato il vincitore del Premio Miglior Carta Geologica "Emilio Cortese".
PREMIO GIORGIO DAL PIAZ
Al dott. Massimo BERNARDI
Motivazione: per l'elevato numero di lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali che hanno avuto un forte impatto nella letteratura scientifica specializzata in studi sull'origine ed evoluzione dei dinosauri e sulle ricostruzioni paleoclimatiche e paleoambientali delle Dolomiti durante il Permiano e Triassico. In particolare, il dott. Massimo BERNARDI si è distinto per la sua capacità di lavorare con diversi gruppi di ricerca nazionali ed internazionali e di integrare i suoi studi con altre branche delle geoscienze. Nella sua attività scientifica, ha spaziato da studi sulla ricostruzione degli ecosistemi terrestri del Permiano superiore, a quelli sulla distribuzione dei tetrapodi e variazioni di temperatura durante l'estinzione di massa del Permiano-Triassico, per passare a ricerche sull'interazione tra variazioni paleoclimatiche e distribuzione ed evoluzione dei dinosauri nel Carnico delle Dolomiti
PREMIO QUINTINO SELLA
Alla Dott.ssa Martina CASALINI per la tesi di dottorato:
Application of non-traditional isotopic systematics (98Mo/95Mo and 238U/235U) to investigate the mantle source of Western Mediterranean potassic and ultrapotassic magmatism
Motivazione: Ottima impostazione del problema, ben impostato il modello di partenza e la raccolta dei dati, organica la struttura della ricerca e la presentazione dei risultati, chiara la soluzione del problema, e innovativa la conclusione.
PREMIO SECONDO FRANCHI 2016
All'articolo: Caricchi, C. , Corrado S., Di Paolo L., Aldega L. & Grigo D. (2016) - Thermal maturity of Silurian deposits in the Baltic Syneclise (on-shore Polish Baltic Basin): contribution to unconventional resources assessment. Italian Journal of Geosciences, Vol. 135(3), pp. 383-393.
Motivazione: In questo lavoro, pubblicato sulla rivista IJG di Caricchi, Corrado, Di Paolo, Aldega & Grigo è stato condotto uno studio multi-metodologico per la determinazione della maturità termica dei depositi Siluriani del Polish Baltic Basin, utilizzando un approccio fondato sullo studio della materia organica. Il contributo, originale e innovativo, rappresenta un eccellente esempio di integrazione tra ricerca di base e ricerca applicata alla geologia degli idrocarburi. Nel caso specifico, i risultati ottenuti mostrano chiare implicazioni utili alla caratterizzazione delle risorse non convenzionali. Il contributo è adeguatamente illustrato e ben strutturato, le tecniche di indagine originali e la documentazione rigorosa e soddisfacente. Le conclusioni sono coerenti e aprono un campo di applicabilità del metodo (FT-IR spectroscopy sulla frazione organica) anche a successioni sedimentarie molto antiche e non investigabili con altri metodi quali, per esempio, la riflettanza della vitrinite. Pur trattandosi di un contributo specialistico il linguaggio utilizzato rende accessibile la comprensione dei risultati e della potenzialità del metodo anche ai non specialisti. Per i motivi sopra esposti si ritiene pertanto che la pubblicazione di Caricchi et al., rappresenti il miglior contributo ospitato dalle riviste della Società Geologica Italiana per l'anno 2016.
PREMIO SECONDO FRANCHI 2017
All'articolo: Cirrincione R., Monaco C., Ortolano G., Ferranti L., Barreca G., Fazio E., Pezzino A. & Visalli R. (2017) - From ductile to brittle tectonic evolution of the Aspromonte Massif. Geological Field Trips, 9, 66 pp.
Motivazione: Il lavoro, pubblicato sulla rivista GFT di Cirrincione, Monaco, Ortolano, Ferranti, Barreca, Fazio, Pezzino & Visalli, illustra una lunga storia geologica, nell'arco di tempo che va dall'orogenesi Varisica all'evoluzione tettonica tardo-quaternaria, di una porzione di crosta continentale la cui memoria mineralogica risale a più di 550 Ma fa, e che rappresenta uno dei settori di maggiore interesse per la tettonica attiva del territorio italiano. In un periodo di estrema focalizzazione della ricerca geologica questo contributo ha il pregio di illustrare un approccio multidisciplinare estremamente vasto, che mostra come l'integrazione di petrologia, geologia strutturale, geochimica, geomorfologia e stratigrafia permettano di ricostruire l'evoluzione tettonica in un settore cruciale dell'area mediterranea. La ricostruzione dell'evoluzione proposta, nella ben dettagliata ed illustrata escursione, mostra come un'analisi geologica integrata permetta di sciogliere l'intreccio di storie orogeniche sovrapposte e rappresenta un forte messaggio ai giovani su come l'apertura dello spettro d'analisi e l'integrazione di dati e metodi di studio apra la prospettiva sulla Geologia di un'area tettonicamente complessa. Sulla base di queste ragioni si ritiene che questo lavoro rappresenti il migliore contributo pubblicato nelle riviste della Società Geologica Italiana per l'anno 2017.
MEDAGLIA CAPELLINI
Al Prof. Helmut Weissert
Per l'articolo: Amodio S. & Weissert H. (2017) - Palaeoenvironment and palaeoecology before and at the onset of Oceanic Anoxic Event (OAE)1a: Reconstructions from Central Tethyan archives interval", pubblicato nel 2017 su Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, 479, 71–89)
Motivazione: l'articolo rappresenta il contributo più recente sulla caratterizzazione dell'Evento Anossico Oceanico 1a (Selli Event), tra i tanti che Helmi Weissert ha prodotto a partire dai classici "Cyclic anoxic events in the Early Cretaceous Tethys ocean" (di H Weissert, J McKenzie, P Hochuli,Geology 7, 147-151) e "C-isotope stratigraphy, a monitor of paleoenvironmental change: a case study from the Early Cretaceous" (di H Weissert, Surveys in Geophysics 10, 1-61), che dal 1979 a oggi hanno ricevuto oltre 350 citazioni.
Nel lavoro di Amodio & Weissert (2017) viene presentata una nuova stratigrafia isotopica (δ13C), integrata con una accurata lito- e biostratigrafia, di successioni della Piattaforma Carbonatica Appenninica di età Barremiano-Aptiana dell'Italia centro-meridionale. Le successioni vengono correlate a scala regionale con la sezione di riferimento di Monte Raggeto (Campania), in cui il Livello Selli Equivalente e il chron magnetico CM0r sono stati riconosciuti in studi precedenti. Sono documentati cambiamenti significativi, biotici e ambientali, ed in particolare la peculiare associazione
Palorbitolina lenticularis-Lithocodium/Bacinella, che riflette un considerevole stress ecologico sulla comunità delle piattaforme carbonatiche.
Le nuove correlazioni indicano che questi cambiamenti, documentati in vari settori del dominio Tetideo, non sono sempre sincroni. Il timing ed il tipo di risposta del biota alle perturbazioni del ciclo del carbonio prima e durante l'OAE1a dipende dalla paleolatitudine, dalla paleogeografia, dalla paleobatimetria e dalle condizioni climatiche regionali.
Questo lavoro è particolarmente importante perché costituisce una sintesi molto dettagliata delle variazioni biogeochimiche registrate dalle piattaforme carbonatiche della Tetide e un'accurata correlazione con le variazioni riscontrate nelle serie tetidee pelagiche. Solo attraverso una accurata stratigrafia integrata è stato possibile identificare eventi sincroni e diacroni per comprendere la dinamica dei sottosistemi oceanici (in ambito neritico e pelagico) durante un evento eccezionale di riscaldamento globale associato a eutrofizzazione, anossia e acidificazione degli oceani.
La recente pubblicazione di Amodio e Weissert (PPP2017) è un'ulteriore testimonianza dell'interesse profondo di Helmi Weissert per la Geologia Italiana, iniziato con la sua tesi di dottorato e continuato con coerenza sull' arco di circa quarant'anni, attraverso collaborazioni con vari gruppi di ricerca italiani che hanno stimolato la crescita scientifica di molti giovani ricercatori. Questo contributo, e tutta la carriera di Helmi, meritano ampiamente la piena considerazione per il conferimento del Premio Internazionale Medaglia Capellini 2018 della Società Geologica Italiana.