IIl 14 novembre 2023 è mancato il Prof. Giuseppe Cassinis e la sua morte è stata una grave e dolorosa perdita per tutti i suoi amici e i colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia. Con lui scompare non solo un grande e valoroso studioso, ma anche una persona ricca di umanità, di simpatia che ha costituito un esempio di serietà e di correttezza per tutti noi.
Giuseppe Cassinis, Bepi per gli amici, era nato il 4 agosto 1934 a Cagliari, conseguì la laurea in Scienze Geologiche nel 1956 all'Università statale di Milano, discutendo una tesi sperimentale dal titolo: "La geologia della zona Collebeato – Caino – Valgobbia, a nord di Brescia", alla quale fu assegnato il primo premio nel X concorso indetto dalla Fondazione Ugo da Como di Lonato. Dal 1° dicembre 1956 fu nominato assistente incaricato presso la cattedra di Geologia dell'Università di Milano e nel 1958 divenne assistente ordinario presso la stessa cattedra.
Il 1° ottobre 1962 fu nominato Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), nell'allora Istituto di Geologia dell'Università degli Studi di Pavia, fino a divenire Ricercatore Capo nel 1968. Nel 1971 conseguì l'abilitazione alla Libera Docenza in Geologia Stratigrafica.
Nominato il 1° novembre 1980 Professore Ordinario di Geologia per il corso di laurea in Scienze Naturali presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di Pavia, dal 1984 è diventato titolare del corso di "Geologia Stratigrafica" per il corso di laurea in Scienze Geologiche. È stato professore fuori ruolo di Stratigrafia nel Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pavia (2007 – 2009) e dal 1° novembre 2009 è stato collocato a riposo.
Nel 2010 è stato nominato Professore emerito nell'Università di Pavia.
Nel corso della sua lunga e proficua carriera ha ricoperto numerosi ruoli istituzionali, a livello nazionale e internazionale, di cui citiamo solo i più significativi:
La sua intensa e continua attività di ricerca scientifica è documentata da oltre 250 articoli scientifici la gran parte dei quali pubblicati su riviste internazionali peer-reviewed, e da più di 50 comunicazioni presentate a congressi sia nazionali che internazionali, a plenary lectures e a conferenze su invito in università italiane e straniere. E' stato inoltre Editor o co- Editor di numerosi volumi scientifici tra i quali ricordiamo:
Ha inoltre svolto un'imponente attività di cartografia geologica collaborando alla preparazione ed in molti casi assumendo la responsabilità scientifica di numerose carte geologiche, molte delle quali relative alla Cartografia Geologica ufficiale d'Italia.
I suoi contributi scientifici più significativi hanno riguardato i seguenti temi:
La stratigrafia e la sedimentologia del Triassico e del Giurassico della Lombardia orientale e del Trentino sudoccidentale, con particolare riguardo alle Prealpi bresciane. Di fondamentale importanza risultano al riguardo una serie di contributi scientifici sui terreni giurassici nell'area compresa tra Brescia e la Val Trompia ed in particolare sulle unità del "Medolo" e del "Concesio" e sullo studio delle caratteristiche paleoambientali, paleogeografiche e strutturali del bacino giurassico truplino.
Le caratteristiche stratigrafiche e sedimentologiche dei depositi Permiani delle Alpi Meridionali. A Giuseppe Cassinis si devono infatti i primi studi moderni sal bacino permiano di Collio, con la definizione dettagliata della sua successione stratigrafica, della sua morfologia e del suo significato paleoambientale e geodinamico. Le suddivisioni formazionali adottate risultano ancora pienamente valide e le datazioni eseguite su base paleontologica hanno anche recentemente trovato una sostanziale conferma.
La stratigrafia, la paleogeografia e la geodinamica dei bacini tardo- e post-ercinici nel Sudalpino, in Toscana e in Sardegna ed i confronti con altre aree del Mediterraneo occidentale ed europee. In particolare, l'individuazione nell'area alpina di due principali cicli tettono-sedimentari, separati da una lacuna infra-permiana di diversi milioni di anni e da una marcata discordanza angolare, rappresenta una scoperta di primaria importanza per definire il cambiamento paleogeografico e geodinamico dell'Europa successivamente all'orogenesi ercinica. I confronti con le altre aree europee hanno infatti consentito di riscontrare similitudini e differenze significative e di inquadrare gli eventi permiani e triassici in un quadro paloambientale sostanzialmente unitario e ben definito.
L'attività magmatica tardo-paleozoica e triassica delle Alpi Bresciane ed il suo possibile significato geodinamico. Tali ricerche condotte anche in collaborazione con studiosi dell'Università di Genova hanno fornito una consistente quantità di dati geologici e petrografici sui prodotti del magmatismo permiano e triassico nella Lombardia orientale.
Giuseppe Cassinis può a ragione essere considerato come uno dei maggiori esperti mondiali dei depositi continentali permiani europei ed extra europei. I suoi studi hanno contribuito in maniera sostanziale a comprendere l'evoluzione ambientale, paleogeografica e geodinamica dell'Europa dalla fine dell'orogenesi varisica all'inizio del Mesozoico.
Il contributo scientifico e la notorietà internazionale diGiuseppe Cassinis sono stati fondamentali per la crescita e lo sviluppo della scuola pavese di geologia ed in particolare della geologia stratigrafica e regionale. La sua continua e proficua attività scientifica strettamente connessa ad una altrettanto intensa attività didattica ha rivestito un ruolo di primaria importanza nella formazione e nella crescita di generazioni di geologi laureati presso il nostro Ateneo, che hanno trovato nella sua figura un costante punto di riferimento scientifico, professionale ed etico.
Al di là dei suoi impressionanti titoli e meriti accademici Bepi Cassinis è stato veramente per tutti noi suoi colleghi un riferimento costante non solo dal punto di vista scientifico, ma soprattutto umano.
La sua straordinaria empatia personale, la sua simpatia, la sua rara capacità di condivisione dei problemi e delle difficoltà e la sua disponibilità sono per tutti noi un modello da seguire. Ci ha lasciato uno studioso che ha contribuito a consolidare il prestigio nel mondo della geologia italiana e un uomo generoso e altruista.
Nella vita è difficile incontrare veri amici, soprattutto nei luoghi di lavoro; proprio per questo ricorderemo sempre Bepi e l'amicizia che ci ha saputo esprimere e questo ricordo sarà per noi fonte di conforto e consolazione.