Luigi Baldacci (Firenze, 11 settembre 1850 - 3 maggio 1927)

-

Società Geologica Italiana

A cura di Fabiana CONSOLE (Sezione di Storia delle Geoscienze)
 
Luigi Baldacci nacque a Firenze l'11 settembre del 1850. Si laureò con il massimo dei voti in Ingegneria civile all'Università di Torino nel 1871 con una dissertazione su un avveniristico progetto per la costruzione di un piroscafo di lago. Il 30 aprile del 1872 fu assunto come ingegnere di prima classe dal Corpo Reale delle Miniere, assegnato ai lavori della Carta geologica d'Italia e inviato a perfezionarsi, come consuetudine di allora, presso l'École des Mines a Parigi e presso il Geological Survey a Londra.

Nel 1876, nominato Ingegnere Capo del Corpo Reale delle Miniere con sede a Caltanissetta, ebbe l'incarico di effettuare i rilievi geologici in Sicilia e studiare i giacimenti solfiferi in un'ottica di sfruttamento delle materie prime nazionali. Nel 1879, con i suoi collaboratori Mezzetti e Travaglia, pubblicò la Carta dell'eruzione dell'Etna avvenuta nei mesi di maggio e giugno. Collaborò alacremente alla pubblicazione della prima Carta geologica della Sicilia a scala 1:500.000, che fu presentata al Secondo Congresso Internazionale di geologia a Bologna nel 1881, dopo estenuanti rilievi di campagna portati a termine nonostante la mancanza di fondi e uomini. Su sua ammissione, tale lavoro necessitò di successive revisioni poiché "la carta fu eseguita molto rapidamente per poterla esporre in quella celebre riunione". Dal 1882 al 1885 si dedicò alla revisione della stessa carta, che portò alla realizzazione del prezioso volume monografico "Descrizione geologica dell'Isola di Sicilia", primo volume delle Memorie Descrittive della Carta geologica d'Italia del 1886, in cui riportò che la quantità di zolfo disponibile nell'isola si poteva valutare in circa 54 milioni di tonnellate, dato importantissimo per quel periodo.

Baldacci rilevò ben 9 dei 28 fogli geologici in scala 1:100.000 della Sicilia: Isole Egadi, Nicosia, Palermo, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Canicattì, Cefalù e Corleone, stampati tra il 1883 e il 1886 dal Regio Ufficio Geologico.

Per la considerazione di funzionario esperto e di approfondita cultura geologica di cui godeva presso i vertici del Regio Ufficio, ebbe altri incarichi importanti, come per esempio quelli relativi allo studio dei serbatoi d'irrigazione dell'Emilia Romagna, alla progettazione dell'acquedotto della Puglia e, insieme a Bernardino Lotti, al rilievo geologico per la messa in opera della ferrovia direttissima Bologna-Firenze e delle tratte Genova-Milano e Cuneo-Ventimiglia. Studiò approfonditamente la geologia dell'Isola d'Ischia a seguito del terremoto di Casamicciola del 1883. Nel 1882 fu inviato nel Caucaso a studiare le miniere di zolfo per metterle in relazione a quelle siciliane; nel 1884 si dedicò a uno studio sulla geologia del Gran Sasso insieme a Canevari, eseguì il rilievo geologico del Montenegro e nel biennio 1888-89 una ricognizione geomineraria in Tunisia e in Eritrea, realizzando nel 1891 la prima carta geologica della zona compresa tra Massaua e Adigrat.

Nel 1892 fu incaricato dal Ministro Giolitti di controllare e relazionare al Governo riguardo i lavori, che procedevano troppo a rilento, per l'ammodernamento delle opere di fognatura nella città di Napoli, indispensabili per risolvere i gravi problemi di sicurezza edilizia e di norme igieniche.

Insieme a Secondo Franchi condusse uno studio sui materiali e sulla stratigrafia del traforo del Colle di Tenda e della galleria ferroviaria Limone - Vievola, della linea Cuneo-Tenda-Nizza. Questi lavori furono completati nel 1898 dopo un decennio, con enormi difficoltà e ripetute soste. Le vicissitudini dello scavo dei due tunnel furono ampiamente descritte nel lavoro di Baldacci e Franchi, in cui sono evidenziate le frequenti variazioni geologiche e strutturali che causarono notevoli ritardi nel completamento dei lavori.

A causa dell'enorme crescita nella produzione di zolfo dagli Stati Uniti (Louisiana) dovuta all'applicazione del metodo Frasch, che stava creando enormi problemi economici in Sicilia in quella che allora era la più importante produttrice di questo minerale, nel 1905 Baldacci fu inviato dal Ministro dell'Agricoltura in Louisiana per approfondirne le condizioni minerarie ed economiche. Inoltre, fu incaricato nel 1910 dal Ministero degli Esteri di recarsi in Eritrea per relazionare sulle miniere aurifere e in generale sui giacimenti minerari di quella colonia.

Nominato Direttore del R. Ufficio geologico nel 1907, nel 1910 fu promosso Ispettore superiore del Corpo delle miniere, carica che mantenne sino al 1918 quando fu collocato in pensione. Nel 1910 la Società geologica italiana lo nominò Presidente e nel settembre organizzò un partecipatissimo Congresso all'Isola d'Elba.

Luigi Baldacci morì per un incidente tramviario il 3 maggio 1927 a Firenze.
 
BIBLIOGRAFIA
Console F. (2016) - Luigi Baldacci e la carta geologica della Sicilia. In: Geologia della Sicilia. Mem. Descr. Carta Geol. d'Italia, Roma, ISPRA, Servizio Geologico d'Italia, vol. 95, pp. 2-4.
Gliozzi M. (1963) - Luigi Baldacci. Dizionario Biografico degli Italiani. Enciclopedia Treccani, vol. 5. https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-baldacci_%28Dizionario-Biografico%29/
Sacco F (1931) - Ing. L. Baldacci. Boll. R. Uff. Geol. d'Italia, vol. 57, 1-5.
 

Ultimo aggiornamento: